È proprio il caso di dire “mezza piotta e sto”, o almeno a Roma si è soliti usare questa espressione quando si arriva a celebrare i “50” anni di vita. Questa settimana è caduto il giorno del mio compleanno, sono arrivata a questo traguardo e ho deciso di dedicarmi un momento solo per me come dono speciale! Voglio concedermi il lusso di fermarmi e di fare un bilancio sulla mia vita. Ricordare i bei tempi andati, e a dirla tutta anche di sognare ancora per quelli che verranno.
Mezza piotta e sto: uno sguardo al passato
Se butto lo sguardo dietro di me, vedo tutto quello che è successo e ho fatto per arrivare fin qui. Posso quantificare le mie delusioni più grandi, vedo le mie scelte che hanno comunque arricchito la mia crescita personale. Il rammarico per il dolore della perdita ha giocato un ruolo fondamentale nella mia vita. Nel cammino che mi ha portato dove sono ne ho perse troppe di persone che amo, persone che avrei voluto ancora vicino a me e che mi davano un sostegno psicologico non indifferente, ma la vita ha preso il suo corso e me la devo cavare diversamente. Conto amori finiti. Possibilità sfumate. Treni persi. Vedo anche possibilità, nuove avventure e tutto quello che deve arrivare e che ancora sto attendendo!
Questi sono solo alcuni dei rovesci della medaglia. Ci sono anche tante cose positive e assai belle che sono riuscita a realizzare nella mia vita, cose che qualcuno ancora spera di arrivare a prendere. Insomma la mia vita è un best seller mozzafiato ricco di colpi di scena, come uno di quei libri che amo tanto leggere.
Mezza piotta e sto: tra passato e futuro
Quando ero piccola, mi sono immaginata la mia vita da grande parecchie volte. Mi ricordo che mi sedevo sul mio letto, nella cameretta che condividevo con mia sorella, e parlavamo del futuro. Ci interrogavamo su chi saremmo diventate a cinquanta anni. Che lavoro avremmo fatto, come sarebbe stata composta la nostra famiglia, dove avremmo vissuto e poi progettavamo il nostro futuro, cercavamo di vedere attraverso la finestra della nostra fantasia come saremmo state.
Peccato che lei quel futuro che aspettavamo con tanto fervore non lo ha mai vissuto, se ne è andata prima di viverlo davvero. E se vi chiedete, se questo fatto tanto devastante della mia vita, abbia influenzato tutto quello che è arrivato dopo la sua dipartita, vi rispondo subito dicendo che sì, da quel giorno in poi tutto è cambiato!
La perfezione non esiste, oppure si?
Per tanti anni ho percepito la mia vita come quella della pubblicità del Mulino Bianco, dove la famiglia viveva una vita perfetta. La MIA era perfetta nelle sue imperfezioni. I miei genitori bisticciavano, come fanno tutte le coppie di questo mondo, ma loro trovavano sempre un compromesso, insegnando a me e a mia sorella come riuscire a gestire i problemi della vita. Le difficoltà si superavano insieme: a casa mia tutto era di tutti e se c’era per uno c’era per tutti, se non c’era per tutti non c’era per nessuno. Non si facevano discriminazioni tanto meno distinzioni. Alla base di tutto c’era l’ingrediente fondamentale: l’amore, era equo e procedeva in una sola direzione.
Era bello vivere nella mia famiglia, perché ho imparato, fin da quando ero piccola, che esistono dei valori a cui non si deve rinunciare per vivere bene e in armonia: l’accoglienza, l’amore, la compassione, il rispetto, questi sono gli aspetti con cui sono diventata adulta. Sapevo che non tutti crescevano come me e per questo io mi sentivo una persona molto fortunata. Avevo la fondata percezione che se qualcosa non avesse funzionato nella mia vita, avrei potuto contare sempre sulla mia splendida famiglia, loro sarebbero stati al mio fianco a qualsiasi costo.
Mezza piotta e sto: impossibile accettare l’impossibile
Crescere così ha alzato di parecchio l’asticella delle aspettative, proprio come se mi trovassi a vivere in una favola incantata, però l’incanto si spezza e la realtà ti travolge. Più forte è il colpo che ti infliggono e più dura è la ripresa. Quando scoprimmo la malattia di mia sorella fu davvero dura. La nostra vita perfetta sarebbe stata stravolta per sempre. Non si può accettare qualcosa che va oltre l’umana accettazione. Non è possibile accettare la dipartita di qualcuno di poco più grande di te, con i suoi sogni ancora da realizzare, le sue speranze ancora da infrangere, la sua vita ancora da spendere. No, non si può. Ci sono momenti che tutto quello che è successo sembra tanto lontano, in altri il dolore mi opprime come se quei giorni li sto vivendo adesso!
Io non l ‘ho mai accettato, se è questo che vi domandate. Ho solo imparato a gestire la mia vita in mancanza di qualcosa che non cesserà mai di mancarmi. Ho trovato un modo per rapportarmi alla vita senza una parte di me che era importante. Se è stata dura? La verità è che lo è ancora oggi che sono una donna di 50 anni con due figli da crescere!
Mezza piotta e sto: come sarebbe stato
Ogni giorno della mia vita dedico un pensiero a lei. Percorro un ricordo che mi emoziona o mi fa soffrire. Riscopro un aneddoto che mi fa ridere. Ogni giorno le chiedo un consiglio, le faccio una domanda o più di una e poi aspetto la risposta. Parlo con lei come se ci facessimo una telefonata. Spesso mi chiedo: come si sarebbe relazionata con la tecnologia del momento? Molto probabilmente avrebbe cavalcato l’onda e si sarebbe districata a meraviglia con WhatsApp, Facebook, Instagram, Telegram e tutto il resto.
Avrebbe guardato le ultime serie TV su Netflix e poi le avremmo commentate al telefono, spettegolando sugli addominali di questo o quell’altro attore. Tutto questo è una parte della vita che mi manca. Mi manca mia sorella nel quotidiano. Mi mancano le nostra chiacchierate sussurrate la notte tardi, così come mi mancano i consigli che ci davamo nei momenti di crisi. Per non parlare di tutto il resto! Che dire… lei mi manca ogni stramaledetto giorno!
Mezza piotta e sto: una zia mancata
Mi dispiace che i miei figli non abbiano avuto accanto la loro zia mentre nascevano e crescevano, sarebbe stata una ricchezza per entrambi. E nonostante io dica ai miei ragazzi che lei c’è sempre vicino a loro, non è la stessa cosa. E come potrebbe? L’inconsistenza della carne non va d’accordo con quella del pensiero. Inoltre io sono una zia mancata, non proverò mai cosa vuol dire esserlo! E sapete di cosa sono fermamente convinta? Che non è giusto che io abbia avuto la possibilità di vivere la mia vita e a lei non sia stata concessa. Ma giustizia o meno, questo è stato e me lo sono dovuto far andare a genio per forza e senza possibilità di appello.
Le difficoltà si superano
Quanto accaduto ha cambiato la mia esistenza in peggio, ma anche in meglio. Gli aspetti peggiori alla fine hanno valorizzato quelli migliori, sensibilizzando ancora di più il mio cuore ferito. Non credo di essere una persona cattiva, cerco sempre di vivermi il prossimo con saggezza, non sai mai con quanti e quali demoni la persona che ti sta davanti stia combattendo. Se devo affrontare qualcosa di impegnativo da un punto di vista emotivo lo faccio con coraggio. Cerco sempre di non ledere nessuno con i miei comportamenti. Provo ad essere rispettosa, non offendo, non creo mai situazioni in cui chi mi sta vicino può sentirsi a disagio.
Un tempo non me ne sarebbe fregato nulla. Ma dopo quello che è successo vivo la vita con più compassione, rispetto e amore, perché? Perché mi fa stare bene, mi fa sentire in pace con me stessa. Inoltre trattare bene le persone, pure quelle maleducate, saccenti e arroganti a volte può fare la differenza. Sarò sincera: è un tipo di trattamento che non ho ricevuto in passato e molto spesso anche adesso, ma questo non significa che io debba ripagare il mio prossimo con la stessa moneta. Se gli altri con me sono stati o sono dei miserabili, io non voglio esserlo. Desidero solo poter essere me stessa con i miei pochi pregi e i miei molti difetti ed essere accettata, il resto non conta più, un tempo forse, ma adesso no! Adesso conto solo io, la mia serenità e quelle della mia amata famiglia.
Mezza piotta e sto: una vita piena e soddisfacente
Andare avanti nella vita nonostante tutto è un atto d’amore verso chi ti ha donato tanto. Molto spesso mi sento orgogliosa di quello che ho realizzato. Ho due splendidi figli, un marito che tiene a me, i miei genitori mi sono ancora vicini, ho buoni amici, pochi, che posso contare sulle dita di una mano, ma su cui potermi poggiare in caso di necessità, anche se preferisco non chiedere niente a nessuno. Un po’ perché è ciò che la vita mi ha insegnato: mi sono abituata a cavarmela da sola, in ultimo perché non voglio essere in debito con nessuno.
Essere liberi di poter scegliere come vivere la propria vita non ha prezzo e dal momento che io ho già pagato un conto piuttosto salato, adesso sento la necessità di pensare, di dire e di fare quello che mi pare. Spero di poter approfittare di qualche sconto, anche se credo che alla fine non me ne farò niente lo stesso!
Mezza piotta e sto: Una finestra sul futuro
Sono grata per quello che ho! Certo, ci sono momenti in cui mi piacerebbe avere molto di più, del resto come tutti, ma credo che potrei fare un piccolissimo sforzo e accontentarmi, tutto sommato ho davvero tanto! Il mio posto nel mondo è qui, con i miei amorevoli figli, il mio stressante marito, ho la sfacciata fortuna di avere ancora con me i miei fantastici genitori, il mio lavoro tediante e le mie grandi passioni. Sarò onesta, ho faticato a trovarlo, però alla fine ci sono riuscita e mi sento appagata, se ci rifletto a fondo ho aperto una finestra sul futuro che non credevo possibile fosse lì per me, ora devo solo ammirare il paesaggio e perché no, anche tuffarmici dentro e vivermelo.
Tanti auguri a me, tanti auguri a me…
Tanti auguri a me per i miei primi 50 anni, mi auguro di poterne vivere ancora un bel po’! Desidero vedere i miei figli diventare uomini e se sono fortunata conoscere i loro figli, sarebbe davvero straordinario! Vado avanti imperterrita con quello che ho, ma lo farò anche con quello che mi verrà tolto. Sarò sempre pronta a vivere la mia vita nonostante io debba trovare la mia dimensione ancora e ancora, in fondo è un po’ ciò che succede a tutti. Siamo come degli “adattatori universali”, ci modifichiamo in base alle esigenze e alle necessità. Nuove sfide e nuove avventure mi attendono…I’m ready to start!!!
La vita è un’avventura fantastica che va vissuta a 360° dove convergono diritti e doveri: ho il dovere di rendere felice i miei figli esattamente come ho il diritto di essere felice io stessa ed è l’unica forma di rispetto valida che intendo perseguire.