L’anno nuovo si è affacciato con nuovi progetti e nuove letture, Come un respiro edito da Mondadori è stata una delle prime di questo 2021. La storia è corsa via in un battito di ciglia, o sarebbe il caso di scrivere come un respiro. Ho addirittura moderato la velocità della lettura per prolungare il più possibile il piacere di leggere queste pagine, solo che alla fine il coinvolgimento ha avuto la meglio e non sono riuscita a smettere! Quando ho finito l’ultima pagina ho avuto l’impressione che questa storia mi avesse dato qualcosa che non avrei potuto più dimenticare!
“Ci sono amori per i quali non basta una vita intera e altri che bruciano in una notte. Non sto dicendo che i primi siano migliori dei secondi: è solo una questione di scadenza. Se non vuoi soffrire, devi conoscere i tempi.”
La storia raccontata
È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna aspettano per pranzo, come di consueto, due coppie di amici nel loro appartamento di Testaccio a Roma. Inaspettatamente alla loro porta bussa una sconosciuta che aveva vissuto lì parecchi anni prima. La donna avrebbe il piacere di rivisitare quei luoghi a lei cari, sembra smarrita, persa nei ricordi di un passato ormai lontano.
Elsa e le sue lettere
Nella borsa di Elsa Corti ci sono delle lettere che non sono mai state aperte, che con ogni probabilità custodiscono segreti inconfessabili. La storia parte da lì, quando Sergio e Giovanna lasciano che la signora Corti racconti piccoli aneddoti della sua vita passata durante il pranzo con i loro amici. Così quella routine domenicale viene interrotta da una storia che finisce con l’incrinare l’esistenza apparentemente tranquilla dei commensali, segnandoli per sempre.
“Certi posti hanno la capacità di trattenere le emozioni, proprio come fa un essere umano con un respiro.”
Come un respiro: hamam
Ferzan Ozpetek con questo romanzo ha dato vita ad un intenso intreccio sentimentale tra i vari protagonisti mescolando ad arte la vita di ieri e quella di oggi, passando da Roma a Istanbul negli anni Sessanta. L’autore celebra una Istanbul magica con i suoi Hamam, di cui ci ha già parlato ne “Il bagno turco” film del 1997, il primo di Ferzan Ozpetek. Ammetto che la curiosità di visitare e vivermi in prima persona la città si è notevolmente accesa!
Come un respiro: cosa sono gli uni per gli altri
I colpi di scena non mancano. Molte le domande che si susseguono: chi è Elsa Corti e perché è scappata da Roma per finire a Istanbul? Cosa c’è dietro l’allontanamento delle due sorelle? Chi sono questi sei amici gli uni per gli altri? Pagina dopo pagina, scelta dopo scelta, tutti i protagonisti di questa storia sono portati a riflettere sulla loro vita, alle piccole e grandi bugie da cui sono affetti, e a fare i conti con un presente incerto.
“A volte, il destino si diverte a tenerci sulle spine, come un amante distratto. Ma l’attesa può essere perfino più dolce dell’incontro: basta imparare e nutrire le proprie speranze.”
Come certe scelte possono cambiare il corso della vita
Elsa e Adele hanno un legame unico, apparentemente indissolubile, eppure abbastanza fragile da riuscire a spezzarlo. Mi chiedo se questo tipo di rotture possano considerarsi irreversibili, oppure se conservano una zona grigia in cui sia il lato scuro che quello più tenue si possano incontrare, dove una sorta di perdono o di tolleranza possa essere auspicabile.
Mi rendo conto che siamo solo semplici esseri umani che compiono scelte ogni giorno, a volte per paura, a volte per amore, altre ancora per pura sopravvivenza. Quelle scelte a volte ci aiutano a superare un ostacolo, altre ci allontanano da un percorso già definito. Talvolta ci sembrano giuste sapendo che non lo sono affatto, altre sono sbagliate e ne paghiamo le conseguenze. Sono comunque le nostre scelte e saremo sempre noi a doverci convivere nel bene, nel male.
“Ho tanto cercato il mio posto nel mondo, ed era dentro di me: proprio qui dove mi batte il cuore, dove fluisce il mio sangue, dove respiro, piango e rido restando viva. Il mio destino sono io. Non mi lascerò mai più trascinare dagli eventi. Nel bene e nel male, tutto quello che mi accadrà l’avrò voluto io.”
Come un respiro: la sorellanza
In ogni pagina che ho voltato ho percepito quella “sorellanza” che mi manca tantissimo, forse è questa la ragione per la quale questo romanzo mi ha colpita molto. Quell’amore e quell’affetto reciproco che Elsa e Adele avevano condiviso fin da quando erano venute al mondo era reale, come quello tra me e mia sorella, seppure il loro fosse sepolto sotto cumuli di assenze e mancanze.
La sorellanza è quel sentimento complicato e tangibile che non si può vedere, ma lo puoi sentire è come il vento! Di questo legame ne ho parlato anche in un’altra occasione nel romanzo P.S. ti amo ancora dove le sorelle Covey vivono il loro legame in modo del tutto diverso rispetto a quello che vivono le sorelle Corti.
“C’è una foto in cui siamo in posa davanti a un cespuglio di rose di giardino. Indossiamo dei vestitini estivi, ovviamente identici…”
La stessa identica scena vive nel mio passato, conservo ancora il ricordo di un giorno della mia infanzia accanto a mia sorella. È stampato su vecchia carta fotografica, un po’ logorata e ingiallita dal tempo! È questo che ha fatto la narrazione di questa storia, mi ha accompagnato sul viale dei ricordi e mi ha fatto rivivere emozioni sopite, accendendo i riflettori su un ricordo come questo della foto qui sotto.

Spaccati di vita quotidiana
Ozpetek riesce a ricreare magistralmente spaccati di vita quotidiana dove non mancano intrighi, tradimenti, bugie e piccole omissioni nella vita di coppia, troppo spesso travolta da quei segreti che potrebbero avere un impatto devastante nella vita di chi li custodisce. Proprio per questo mi piacciono le sue storie, perché sono più reali di quanto possiamo immaginare.
Come un respiro: in attesa della trasposizione cinematografica
La trasposizione cinematografica ci lascerà piacevolmente colpiti, non vedo l’ora di ritrovare tutti i personaggi che dalla carta si muovono verso le immagini e poter rivivere le loro emozioni, le loro passioni, i loro piccoli grandi inganni. Nel mio immaginario ho dato un volto a Elsa e Adele, due ragazze bellissime, dai lineamenti delicati, sofisticate, che indossano i vestiti di quegli anni, gli stessi che portava mia madre. Vorrei ritrovarmi davanti all’affascinante Avv. Vittorio De Pascale, ne rimarrei ammaliata e con molta probabilità, come loro due, ne sarei succube!
Il desiderio di essere in mezzo ai protagonisti
Vorrei potermi trovare in quella stanza, in quel pranzo domenicale di fine giugno, fare da spettatrice in quelle dinamiche che si incastrano alla perfezione e che nascondono più di quello che si può vedere. Spero solo di non dover attendere troppo!
Meraviglioso libro e meravigliosa recensione hai catturato l’attenzione sugli stessi passi che anch’io avevo segnato…adoro catturare ed essere catturata dai libri… ho dovuto rallentarne la lettura per il timore di finirlo subito proprio come hai fatto tu