Aspettando domani di Guillame Musso è un thriller psicologico al limite dell’inverosimile. È ricchissimo di colpi di scena e di intrecci spazio-temporali che infittiscono la trama, alla cui base si erige una storia d’amore quasi banale per la sua semplicità. Guillame Musso è uno dei miei autori preferiti, le sue storie sono al limite dell’assurdità. Coinvolgono e affascinano il lettore. Ciò che caratterizza le sue opere è il fattore temporale. Le storie che narra l’autore giocano sempre con un tempo passato, futuro oppure parallelo, dove i suoi protagonisti in qualche modo lo cavalcano. È questa una delle motivazioni per le quali ho un debole per questo tipo di storie.
Aspettando domani: la trama
“Perché il suo peggior nemico era lei stessa. Non riusciva a vivere senza passione. Dietro la sua faccia tranquilla e spiritosa, era consapevole della propria impulsività e di un’instabilità emotiva che, quando prendeva il sopravvento, la precipitava ora in una profonda depressione, ora in un’euforia incontrollabile.”
Emma e Mattew
Emma è una trentenne che vive a New York, è una sommelier preparata e sicura nel suo lavoro, emotivamente instabile. La sua precedente relazione è stata piuttosto complicata. In realtà in amore lei ha sempre dato tutta sé stessa a uomini che non l’hanno mai meritata. Nonostante tutto, non ha ancora smesso di cercare l’uomo che la renderà finalmente completa. Mattew è un professore di Boston, è vedovo, ha perso la moglie in un terribile incidente stradale e ha cresciuto da solo la figlia di quattro anni. Non pensa che l’amore possa bussare di nuovo alla sua porta.
“I ricordi mi distruggono, mi uccidono a fuoco lento, mi incatenano alle rovine di un passato che mi ha già abbastanza tormentato. Non si possono liquidare i ricordi con un semplice colpo di scopa. Essi restano in noi, nascosti nell’ombra, aspettando il momento in cui abbassiamo la guardia per riemergere 10 volte più forti.”
Aspettando domani: un appuntamento mancato
I due si conoscono per caso grazie a internet e iniziano a scambiarsi una serie di e-mail, finché non decidono di incontrarsi. Stabiliscono luogo e orario. Lo stesso giorno, alla stessa ora, Emma e Mattew varcano la porta del ristorante dove dovrebbero consumare il loro primo appuntamento. Quindi vengono accompagnati al tavolo ma… non si incontreranno mai! Cosa è successo? Entrambi pensano di essere stati ingannati. Ma come è possibile? Entrambi avevano sperato in un destino benevolo che gli avrebbe regalato una nuova possibilità nella vita. Ben presto Mattew ed Emma si rendono conto che non si tratta solo di un appuntamento mancato…
“Non lo sa ancora, ma sta vivendo un momento decisivo della sia vita. Negli anni che seguiranno, ripasserà mentalmente migliaia di volte la scena del suo primo incontro con lui. Ogni volta che avrà bisogno di coraggio, ogni volta che sentirà la sua determinazione cedere, ritroverà forza ripensando al magico , imprevisto, istante in cui lui entrò nella sua vita. Al giorno in cui decise che gli sarebbe appartenuta per sempre.”
Aspettando domani: il gioco delle casualità
La casualità gioca un ruolo determinante nell’incontro tra i due protagonisti. Ma è davvero casualità, o è più semplicemente il fato che governa sulle regole di un destino già scritto? L’amore che unisce queste due persone è incontaminato. Non si conoscono eppure si sono trovati. Mi piace credere che sia proprio così, non solo nelle storie raccontate su carta, ma anche nella realtà. Perché in effetti quando ci innamoriamo di qualcuno, non capiamo bene né i meccanismi che ci hanno spinto ad arrivare dove arriviamo, tanto meno i perché!
“Come se”… “E se”…
I due protagonisti sono come dei passeggeri del tempo che si inseguono vivendo uno nel 2010 e l’altro nel 2011. La loro è come una bella favola in cui il confine che delimita la razionalità e l’irrazionalità è un filo sottilissimo dal quale dipendono le loro vite. La loro storia è come se si dovesse consumare in un mondo parallelo, dove è possibile sfidare le leggi del tempo per poter riuscire a sfuggire dalla fatalità. Io sono una di quelle persone che crede nel fato e che pensa che ogni cosa accade per una ragione. Voi non ve lo chiedete mai “e se”? Io spesso mi sono chiesta, con accorata curiosità, cosa sarebbe successo se non avessi incontrato quel lui, oppure cosa avrei fatto se avessi scelto di fare quell’altra cosa. Oppure ancora come sarebbe stata la mia vita se…
Persone e luoghi che ci attendono da sempre
Penso che in molti consideriamo come il destino sia qualcosa di imprevedibile, che ci porta a scontrarci con persone e luoghi che ci aspettano da sempre. Come quando si ha la sensazione di conoscere una persona che non abbiamo mai incontrato prima del momento in cui percepiamo quella sensazione. Oppure quando andiamo in un luogo sconosciuto e dentro di noi cresce quella strana sensazione di sapere che quel posto è uno di quelli che ci stava aspettando. Queste sensazioni io le ho percepite su alcune persone che poi sono divenute importanti nella mia vita e su luoghi che ho sentito miei, nonostante non li avessi mia visitati prima di percepire quella sensazione. Posti che mi sono sembrati talmente familiari da restarmi dentro al cuore. Sembra una follia come una lettura come questa possa far risvegliare tutto quello che ho scritto fino ad ora, eppure è proprio così. Sensazioni, emozioni, tutto si fonde con armonia e ciò che lascia è qualcosa che difficilmente se ne va. Questo concetto tanto assurdo è largamente spiegato dal Prof. Brian Weiss in Molte vite un solo amore e in gran parte delle sue opere dello stesso filo conduttore.
I perché rimasti tali
Nel corso della mia vita ho cercato tante volte di rispondere alle mie tante domande sui “perché” della mia vita, qualche volta sono riuscita ad avere una risposta, il più delle volte no. Le domande non sono mai finite, anzi forse sono aumentate, per questo cerco le mie spiegazioni sui libri e chissà forse un domani arriveranno. Intanto continuo a chiedermi “perché”? E poi a trovare una risposta nascosta chissà dove! Durante la ricerca mi diverto e poi mi arrabbio e poi mi limito ad accettare le cose che non si possono cambiare, perché alla fin fine la vita è imprevedibile, assurda e piena di colpi di scena, noi stessi siamo la storia raccontata in un romanzo, quindi viviamo e leggiamo noi stessi nei luoghi e nelle persone che ci vivono accanto!
Non ho letto ancora il libro è pronto nella mia libreria e dopo questa recensione ti assicuro che mi è venuta veramente voglia sei riuscita ad incuriosirmi..ti prometto che lo farò quanto prima così farò tesoro di quello che hai scritto mentre lo leggerò…poi ti saprò dire