Ho appena concluso una lettura consigliata e devo dire che non mi è dispiaciuta! In genere leggo sempre quello che mi piace, quello che mi ispira, o il genere che mi attrare di più. Stavolta mi sono lasciata trasportare e ho avuto modo di conoscere una nuova autrice. Il romanzo è autobiografico, l’autrice, Aixa De La Cruz, in Transito, edito da Giulio Perrone Editore, raccoglie, alla soglia dei suoi trent’anni, i ricordi dei momenti più significativi della sua vita. Questo romanzo tratta argomenti delicati e per certi versi sconvolgenti, talvolta non molto facili da digerire!
È una lettura per molti, non per tutti, è per quelli con la mente aperta e per coloro che desiderano capire la visione che ha Aixa de La Cruz sul mondo, senza giudizi né pregiudizi. Lei è una passionale, che vive di pancia tutto quello che le capita, senza propinare a chi che sia del finto buonismo. Mi piace questo modo di vedere la vita, sembra facile anche se non lo è affatto, soprattutto sottolinea quello spiccato senso di comprensione verso l’umanità che non tutti percepiscono!
“In pieno apogeo etilico, tutti parlano di quanto vogliamo scrivere ma nessuno scrive. Si cambia programma. Mi offrono cocaina, per esempio, e la mia attenzione si appanna.”
Transito Aixa Da La Cruz: chi decide cosa sia giusto o sbagliato?
Per come la vedo io, in questo romanzo troviamo le varie tappe di una vita vissuta, con tutti quelli che possono essere i propri percorsi giusti o sbagliati che siano. Che poi, chi lo dice che ciò che scegliamo di vivere, nel modo in cui intendiamo viverlo, sia sbagliato o meno? Ci sono situazioni che per me possono essere giuste, ma per chi mi vive accanto, avendo una visione della vita del tutto diversa dalla mia, potrebbero non esserlo. In questo romanzo, infatti, proprio come dice la parola stessa “transito”, vi è un movimento continuo della protagonista in diversi ambiti emozionali, dove è possibile maturare esperienze che possono segnare, far crescere, spezzare o piegare, che fanno compiere delle scelte che portano il singolo ad essere la persona che decide di essere, nel bene e nel male!
Transito Aixa Da La Cruz: la trama
La protagonista si trova a trent’anni a decidere di riportare nero su bianco i momenti più importanti della sua esistenza. Il suo racconto tocca i suoi ricordi dal giorno in cui una delle sue migliori amiche rimane coinvolta in un incidente stradale al divorzio, passando dai vari rapporti sessuali con altre donne, all’uso di sostanze stupefacenti e alcool, all’infanzia passata senza un bio-padre. I suoi legami, la sua famiglia, la sua identità vengono come risucchiati da un vortice, per poi essere digeriti e assimilati. La protagonista si interroga sull’idea della colpa, non nella sua accezione religiosa, piuttosto come uno spazio vuoto in cui viene a formarsi la giustizia poetica.
“Sono cresciuta circondata da uomini perché le donne mi facevano una paura che non ho smesso di avere fino a che non ho cominciato a scoparmele.”
Transito Aixa Da La Cruz: un invito alla riflessione
L’autrice e protagonista riflette sugli eventi di attualità che la circondano e che chiaramente influenzano la sua generazione. Tra le sue pagine troviamo il suo pensiero sul movimento #Metoo, sullo scandalo delle torture di Abu Ghraib, e sulla femminilizzazione della politica. Attraverso le sue esperienze, lei invita il lettore a riflettere sulle varie argomentazioni proposte ed in taluni casi si riesce a comprendere i diversi punti di vista.
“È il femminismo che parla sempre di femminilizzare le istituzioni, come se introdurre le donne in politica o nell’esercito avesse un effetto civilizzante in sé, come se tutte fossero sante e la loro santità contagiosa. È il femminismo che mi irrita e che ha subito un duro colpo quando trapelarono le torture di Abu Ghraib.”
Identificarsi con la protagonista
Questo straordinario susseguirsi di emozioni, di esperienze, ci legano al personaggio con un doppio nodo, molto difficile da sciogliere. Credo che una donna possa facilmente indentificarsi con la protagonista. La sua sagacia, il suo modo di approcciarsi alla vita, in fin dei conti, è stimolante e perché no, forse lei è riuscita a fare quello che molte di noi donne vorremmo realizzare, ma per una paralizzante paura del giudizio, per tabù impartiti fin dalla prima infanzia, per una mancanza di disinibizione, trasciniamo i nostri desideri in fondo al nostro io inconsapevole e lì, insabbiamo tutti i nostri desideri più reconditi. Siamo abituati a farlo con disinvoltura e senza remore, perché purtroppo la nostra società ci chiede di apparire, non di essere, di conseguenza si finisce con l’uccidere, colpo dopo colpo, la nostra natura estroversa, passionale, curiosa, per scegliere qualcosa che non ci appartiene.
È quando troviamo chi con coraggio e ostinazione affronta le proprie sfide, che per qualche breve istante mettiamo in discussione il nostro io. Forse quella parte di noi dimenticata, nascosta al mondo, che anela la voglia di vivere una vita dissoluta riemerge e ci fa desiderare di vivere ogni giorno della nostra vita come se fosse l’ultimo.
“Non fare al prossimo tuo quello che non vorresti fosse fatto a te, tranne quando il tuo prossimo è una lei, vai a capire cosa vogliono le donne.”
Transito Aixa Da La Cruz: siamo tutti uguali… forse!
Nei vari passaggi, o se volgiamo transiti, la protagonista propone uno stile di vita che non tutti approverebbero. Oggi, si parla spesso di orientamento sessuale. Ci sono fin troppe scuole di pensiero sulla diversità di genere, a volte credo sia disarmante per ognuno di noi dover ascoltare quello che ogni scuola propone. La mia forse sarà una visione utopica della vita, ma io non vedo e non trovo nessuna differenza di genere nell’essere umano che mi vive accanto.
Insegno ai miei figli che siamo tutti uguali, indipendentemente dal nostro stato sociale, colore della pelle, religione, orientamento politico e sessuale. Spiego loro che non esistono differenze tra uomini e donne, che la diversità nasce nel momento in cui pensiamo per primi di essere migliori. La diversità diventa reale quando alziamo un muro e ci mettiamo in alto per giudicare quelli che abbiamo deciso debbano stare sotto di noi. Forse è proprio questo il messaggio che l’autrice vuole far passare dalla sua opera!
Mi è stato insegnato che l’amore è uno solo e non conosce sfumature di diversità
Certo il mio modo di vedere noi esseri umani è un tantino all’avanguardia per questi tempi. Ma è proprio così che sono cresciuta! I miei genitori mi hanno insegnato che non c’era niente di male se a un uomo piaceva un altro uomo, che l’amore è solamente amore e nessuno deve sentenziare su come lo si vuole vivere. Così come decidiamo di porci verso il sesso o tutto quello che può riguardare una sfera più specifica della nostra esistenza. Mi è stato insegnato che rispettare il prossimo è uno stile di vita, è una regola fondamentale sulla quale si basa una fiducia reciproca con un’altra persona. Se e quando essa viene a mancare tutto si sbriciola inevitabilmente. Siamo tutti uguali, il resto poco importa!
Transito Aixa Da La Cruz: parole che richiedono impegno
Il romanzo di Aixa Da La Cruz, Transtio, non è una lettura leggera, richiede impegno, poiché ci mette davanti a diversi quesiti su cui porre la nostra attenzione. Le riflessioni che ne escono portano poi ad altre domande che richiedono risposte, risposte che è difficile trovare se non con una grande umiltà di pensiero. Il tutto è condito da una serie di teorie e di fantasticherie che diventano carne e ossa quando incontrano la realtà e le nostre cicatrici possono riprendere a sanguinare, esattamente come recita la premessa del romanzo. Durante la narrazione la protagonista ci chiede tra le righe e in modo del tutto casuale, da quale parte stare, ce ne rendiamo conto solo dopo aver preso una posizione ed è questo che rende il testo del tutto originale.
“Mi pento adesso dei postumi di domani. Tutto si consuma con l’uso.”
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