Qualche giorno fa la mia amica Alessia mi riferisce che stava guardando una serie su Netflix, Sons of Anarchy (di Kurt Sutter), che guarda caso io avevo messo nella mia “wish list”. Avevo sempre rimandato la visione di questa serie perché ogni volta mi ero spaventata dal numero delle stagioni: ben 7! Lei mi racconta qualche particolare che mi incuriosisce a tal punto che decido di iniziarla, d’altra parte siamo di nuovo chiusi in casa e ho tempo a disposizione per farlo! (clicca qui per sapere come spendo il mio tempo durante il lockdown)
Sons of Anarchy: un legame di sangue che va ben oltre
I Sons of Anarchy sono un Club di motociclisti (bikers) di Charming in California, che condividono anzitutto l’amore per le moto nonché la libertà di viaggiare sopra di esse. Conducono un tipo di vita particolare, come lo è il loro codice di onore. I Sons sono molto uniti, come se fossero fratelli, che poi è proprio l’appellativo che usano tra loro. Ognuno mostra verso l’altro grande impegno e fedeltà. Non c’è cosa che non farebbero per un fratello. Condividono un senso di fratellanza pari quasi a quello tra due fratelli di sangue, anzi, forse va ben oltre il legame di sangue.
Uno stile di vita discutibile
Il Club di motociclisti (Sons of Anarchy) conduce uno stile di vita poco raccomandabile. I signori della motocicletta sono coinvolti nel traffico illegale di armi. Sono dei criminali e oserei dire anche spietati! Appare quindi chiaro come dal loro “commercio” nascano tutta una serie di intrecci e complotti che rendono la loro vita ricca di avventure all’ultimo sangue.
Un susseguirsi avvincente di eventi
Dalla prima all’ultima puntata è un crescendo di pathos, di violenza, sotto tutte le sue forme più disparate. La storia narrata è cruda, oscura e molte delle scene che ho guardato sono scioccanti tanto da mettere a dura prova la psiche umana. Tutt’altro succede al cuore. Impari a condividere la loro vita. Cerchi di comprendere le loro ragioni, sempre mosse dal grande senso di rispetto e fedeltà che hanno verso la famiglia. C’è una frase che ripetono spesso: “È la cosa giusta da fare!”, oppure “Ho fatto la cosa che era giusto fare per il bene di tutti!”. Pazzesco vero? Come se giustificare certe scelte, sbagliate o meno, sia la soluzione migliore per raggiungere il famoso “bene supremo”. Accettare i loro modi violenti e aggressivi diventa naturale e cosa più importante capisci che amare ognuno di loro è qualcosa di cui non puoi proprio fare a meno.
Sons of Anarchy: una seria Tv che non si può non amare
È la serie drammatica che in assoluto ho amato di più da che ne ho memoria. Sono un’appassionata di serie Tv, ne ho seguite tantissime e ne seguo ancora una quantità esorbitante, eppure questa è diventata la mia preferita, mi è entrata sotto la pelle. Si è annidata dentro al mio cuore per le sue vicende e mi ha lasciato uno strano senso di vuoto quando è finita l’ultima puntata con cui ancora sto lottando. Devo riuscire a metabolizzare gli eventi che mi hanno condotta fino all’ultima scena dell’ultimo episodio! Sono sicura che tra qualche giorno, quando mi sarò ripresa, la rivedrò, e sapete perché? Perché ne ho bisogno per colmare quel senso di abbandono che mi ha lasciato! E comunque sapete come funziona il secondo giro no? Può far cogliere tutte quelle sfumature che al primo giro, concentrati sul filo veloce della trama non si riesce a catturare.

Sons of anarchy i protagonisti: Jackson Teller – Jax (Charlie Hunnam)
Non c’è stato personaggio che io non abbia amato, o coppia che si sia formata nel corso della storia che non mi abbia lasciato qualcosa. Jax è il personaggio principale, quello su cui ruotano tutte le vicende della storia, interpretato da un magistrale Charlie Hunnam. Jax non ha solo un gran bel fisico e una gran bella faccia. È un uomo intelligente e astuto. La furbizia innata l’ha sicuro ereditata dal padre J.T. Teller, come anche la dolcezza. È un uomo tormentato dai suoi troppi demoni e fa fatica a gestire la sua natura in contrapposizione con ciò che è all’interno del gruppo.
La sagacia di un capo
All’inizio della storia Jax è solo il “Vice Presidente”, suo padre era uno dei fondatori dei Sons. Lui riuscirà ad arrivare alla presidenza del Club mostrando tutte le sue abilità. Quando Jax trova il manoscritto del padre, capisce che la via giusta da intraprendere per la sicurezza e un futuro prospero per il suo club è la legalità. È questo l’aspetto che mi è piaciuto del personaggio, il voler disperatamente trovare il coraggio per cambiare la sua vita e di tutti coloro che ama. La strada per arrivarci non sarà facile. Se vi state chiedendo se sia il mio preferito? Certo che lo è, ma non è l’unico! Jax nel suo folle piano ha il sostegno di Tara, la sua anima gemella. Lei sarà la sua ancora di salvezza ogni volta che i suoi lati più cupi cercheranno di farlo cadere nell’oscurità.
Tara (Maggie Siff)
La dottoressa Tara Knowles è uno dei personaggi chiave nella storia dei Sons. Lei è il primo e unico amore di Jax. Durante il periodo in cui sono stati lontani lei diventa un chirurgo. Come può una donna come lei conciliare la vita che conduce Jax? Eppure lei riuscirà a trovare una strada, piena di ostacoli, che la farà diventare un punto fermo per il suo uomo e anche la madre dei figli di Jax.
Una madre amorevole
La loro storia ricomincia quando Tara torna a Charming. Lui è divorziato e in attesa dei primo figlio dalla ex moglie tossicodipendente (Wendy). Sarà Tara che aiuterà l’ex di Jax. Sarà sempre Tara che si prenderà cura di suo figlio Abel e sarà sempre lei con la sua infinita dolcezza che sosterrà tutte le scelte e le difficili decisioni di Jax circa le vicende del Club. Lo farà perché è con lui che ha deciso di vivere la sua vita. Oltre alla sua dolcezza, alla sua serietà, alla sua professionalità, Tara sa essere anche una donna in grado di marchiare il proprio territorio, a volte con mezzi non convenzionali, sarà proprio questo suo lato autoritario che ci farà innamorare di lei. Tara è la luce che illumina l’oscurità dentro Jax.
Sons of Anarchy – I co-protagonisti: Gemma (Katey Sagal)
Gemma è la matriarca del Club. Madre di Jax e moglie di Clay, lo ha sposato dopo la morte di J.T. Teller. Lei difende la “sua” famiglia in ogni modo possibile e inimmaginabile, è proprio questo il problema. È lei la burattinaia che tira abilmente i fili dei suoi burattini. La sua possessiva invadenza nei confronti dei fratelli del Club è sproporzionata. Gemma non si fa scrupoli di alcun genere, va avanti sempre come un treno per raggiungere i suoi scopi. La matrona del Club la ami e la odi, e poi la ami ancora e la odi ancora di più. Dalla prima puntata della prima stagione lei è lì, con i suoi artigli ben conficcati nel club, ad influenzare il corso della storia. Fino ad arrivare all’ultima puntata dove le sue scelte la portano ad essere ancora la regina incontrastata dell’odio e della vendetta.
Clay (Ron Perlman)
Accanto a Jax ruota la sua famiglia di sangue e i suoi fratelli. Tra i personaggi più rilevanti spicca la personalità di Clay, il patrigno di Jax. Il presidente del Club dei Sons of Anarchy. Personaggio che non ha riscosso mai la mia simpatia, né la mia stima. Viscido e corrotto fino al midollo. Governa il suo club facendo credere ai suoi fratelli di essere migliore di quello che in realtà è, ma è mosso, nei suoi loschi traffici, solo dall’avarizia e dal suo tornaconto personale che lo porteranno a compiere infamie contro i suoi stessi fratelli.
Bobby – Elvis (Mark Boone Junior)
È il fratello “saggio” tra i componenti del Club, colui che fa da collante nelle scelte dei Sons. Lui, come gli altri fratelli del club, svolge un ruolo fondamentale nella fratellanza. È quello che riesce sempre a far ragionare il presidente in situazioni difficili con la sua calma serafica.
Chibs (Tommy Flanagan)
Filip detto Chibs è il mio preferito dopo Jax. Io lo adoro. Inizialmente ricopre un ruolo più marginale, man mano che la storia va avanti diventa fondamentale nella vita di Jax. È l’amico leale. Quello su cui si può contare in ogni momento e in ogni luogo. È l’uomo che è in grado di coprirti le spalle in qualsiasi missione, dalla più pacifica a quella più sanguinaria.
Tig (Kim Coates)
Trager (Tig) rappresenta la lussuria, impersona a pieno titolo uno dei sette vizi capitali. Tutto quello che di perverso si insinua nella mente umana lui lo esterna. Chi di noi non ha mai fatto pensieri impuri o perversi su qualcuno o qualcosa! Siamo tutti semplici esseri umani che vivono delle loro piccole grandi perversioni.
Opie (Ryan Hurst)
Lui è il più dolce dei Sons. Il migliore amico di Jax e glielo dimostra in ogni modo. Opie è forse i tipo di uomo che molte donne vorrebbero avere accanto per una serie infinita di motivi, starà a voi scoprirli. Lui è l’uomo che sarà in grado di far capire ai suoi fratelli cosa vuol dire veramente sacrificarsi per un fratello e il Club.
Juice (Theo Rossi)
Juan Carlos Ortiz (Juice) è il debole del gruppo. Quello che cede, quello insicuro, quello che tradisce. Quello che ha paura e vive di rimorsi. Lui è quello che pur di restare dentro la sua famiglia riesce a fare di tutto andando contro tutti quelli che sono i suoi principi. Vive costantemente nella paura pur di non deludere i suoi fratelli. Juice è affetto da quel tipo di forza malsana che lo condurrà alla distruzione di sé stesso.
Unser (Dayton Callie)
Wayne Unser lo sceriffo buono e ragionevole. L’uomo coraggioso e forte che per amore della sua città, Charming, ne diventa il protettore e per poterlo fare si avvicina ai Sons. Il suo contributo alla causa non fallisce mai, scende a patti col diavolo e decide di aiutare i Sons nelle situazioni più complicate. Ha un rapporto conflittuale di amore e delusione con Gemma, che lo farà soffrire in diverse circostanze. Si comporta come il papà buono, e lo è davvero, di tutti questi uomini un po’ sbandati e privi di ogni senso della realtà.
Sons of Anarchy: altri personaggi
Ce ne sono tantissimi di personaggi che ruotano intorno alle avventure di Jax, alcuni sono marginali come ad esempio Wendi (Drea De Matteo). La prima moglie di Jax e madre di Abel. Per amore del figlio si redime dalla sua tossicodipendenza. E poi c’è Nero (Jimmy Smits), l’uomo più dolce che Gemma abbia mai incontrato, diventa il suo compagno. Nonostante i demoni che divorano la sua donna, Nero, riesce a continuare a starle accanto e ad amarla più di quanto lei meriti davvero. C’è Happy (David Labrava) con i suoi occhi sempre spiritati, Chuck (Micheal Marisi) lui è fortissimo con le sue mani finte, Piney (William Lucking) il padre di Opie e molti altri che arricchiscono il bagaglio di questa incredibile storia a volte ai limiti della decenza!
Sons of Anarchy: negazione o accettazione
Analizzando i vari aspetti della vicenda non dovremmo nemmeno pensare che sia una storia da amare, eppure è proprio così! Nel susseguirsi degli episodi ho imparato prima ad accettare la continua violenza che viene proposta al telespettatore, fino ad arrivare a provare ammirazione per i comportamenti aggressivi dei personaggi. Posso dire, senza alcuna ombra di dubbio, che ho imparato ad amare i Sons nel loro incedere violento sotto ogni punto di vista. Sì, li adoro, e quando ho finito l’ultima puntata mi sono sentita triste. Sono stata avvolta da un grande senso di vuoto, lo stesso che provo quando finisco un buon libro.
Quando si amano i cattivi
È non solo assurdo, ma irrazionale: loro sono i cattivi! Loro sono tutto quello che nella vita non si dovrebbe prendere in considerazione, eppure eccomi qui ad osannare questa storia e tutti i personaggi che vi fanno parte. Non so se vi è mai capitato, a me sì, non è la prima volta! Faccio un esempio: ho amato ogni personaggio di Romanzo criminale, parlo del film e della versione integrale. Ebbene anche in quella occasione io avevo fatto il tifo tutto il tempo per i componenti della “banda della magliana”, insomma loro sono i cattivissimi! Un altro esempio è “La casa di carta”, chi di voi non l’ha visto e non ha amato il Professore e la sua banda di delinquenti? Potrei andare avanti con altri esempi ma mi fermo qui! Amare i cattivi è quindi giusto o totalmente folle?
Un mondo al rovescio
Allora mi chiedo cosa c’è di sbagliato in me, cosa c’è che non funziona nella mia testa che mi porta ad amare ciò che non si dovrebbe nemmeno concepire? Però, so cosa funziona nel mio cuore quando mi affeziono ai personaggi di queste storie fuori dall’ordinario. La realtà è che, anche se so che queste storie sono al limite, hanno comunque la capacità di farmi sentire giusta in un mondo sbagliato, anche se sono i cattivi che mi piacciono, hanno un cuore pure lo, è da quello che mi faccio intenerire. Alla fine dei conti tutti noi lottiamo per qualcosa che amiamo, in cui crediamo o per cui valga la pena di mettersi in gioco, è solo questo il senso della nostra vita.
Doubt thou the stars are fire;
Doubt that the sun doth move;
Doubt truth to be a liar;
But never doubt I love.
– William Shakespeare
Mi è difficile commentare questa serie che ho amato tantissimo la tua recensione le rende giustizia in parte perché ovviamente per quanto è intensa avresti dovuto scrivere pagine e pagine ma non è possibile…anzi forse è un incentivo per chi non ha avuto il piacere di farlo e trovo esattamente giusta la sensazione di vuoto che lascia alla fine della settima stagione..quanto prima la vedrò nuovamente sicuro troppo bella….