RIVIVERE IL PASSATO ATTRAVERSO L’IPNOSI REGRESSIVA

Un po’ di tempo fa mi sono imbattuta, non so se per una casualità o per l’effetto persecutorio del destino, nell’opportunità di seguire il seminario on-line con il Prof. Dr. Bryan Weiss, messo a disposizione, in forma del tutto gratuita, da MyLife.it, e cosa ho fatto? Ho colto al volo l’occasione e mi sono iscritta! Il seminario è stato sorprendente, eccezionale, surreale e sconvolgente sotto tanti, troppi, punti di vista, tuttavia, con coraggio, intraprendenza e determinazione, ho avuto la fortuna di rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva.

Il corso non solo prevedeva la possibilità di praticare l’ipnosi guidata e quindi di regredire alle vite passate, ma anche la possibilità di guardare dei video in cui, il “Mago dell’ipnosi”, ha spiegato numerose cose: dal suo percorso alla terapia regressiva, alla possibilità di regredire alle vite future. Ha risposto a domande, ha fatto eseguire esercizi e così via, tutto molto interessante. Non vi sto a raccontare l’eccitazione di poter partecipare alla mia prima regressione alle vite passate e cose ne è emerso.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: un passato vicino

Il percorso di ipnosi guidata alle vite passate è strutturato molto bene. Dopo una prima fase di rilassamento si passa alla vera e propria esplorazione delle nostre vite nel nostro passato. Un passato alle volte molto lontano, da quello prima di Cristo a quello più vicino alla nostra attuale vita. Comincio da qui!

5.4.3.2.1. Entro nel ricordo. Credo di essere nella pancia di mia madre perché sono immersa da liquido, ma posso vedere all’esterno. Posso sentire due persone parlare. Una credo sia mia madre, ne riconosco la voce e l’altra è mia sorella Valeria, indossa un grazioso abito verde a fiorellini colorati e calze bianche, il viso paffuto e gli occhi grandi. I capelli sono raccolti in due codini buffi, la frangia è spettinata da una parte, accarezza la pancia di mia madre, percepisco il calore di quel tocco. Mia madre indossa un vestito scuro, forse un cappotto e vedo la sua mano che tocca la pancia. Non capisco cosa dicono…

Come rintracciare la verità

Quando sono riemersa dalla regressione ero un pelino frastornata. Ho pensato che fosse il ricordo di una qualche foto che devo aver visto dentro gli album di mia madre, o che ne so, che la mia fantasia fosse in modalità “ON”, possibile e forse anche probabile. Ma può la fantasia creare immagini così vivide, così ben delineate? Far riemergere emozioni impolverate dagli anni trascorsi? Io che non ricordo nemmeno cosa ho mangiato a colazione, come posso ricordare cose tanto lontane o addirittura inesistenti in quelli che dovrebbero essere i miei ricordi?

Chiedo a mia madre! Lei non capisce bene il perché del mio desiderio di sapere. Conferma che quando aspettava me si era cucita da sola un cappotto verde scuro e che mia sorella indossava spesso un vestitino verde con i fiorellini, stile provenzale, confezionato sempre da lei, come nel mio ricordo, poi arriva la conferma: non ci sono fermi immagine di quel momento. I suoi ricordi sono sbiaditi, d’altra parte è trascorso molto tempo!!!

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: una graziosa dama in bianco

Non vi starò a raccontare tutte le vite che ho avuto modo di esplorare grazie agli audio della terapia regressiva forniti dal corso, perché sono veramente tante. Accennerò a quelle i cui ricordi sono talmente vividi, da essermi posta almeno un centinaio di domande, se non di più!

5.4.3.2.1. Sono entrata nella vita che ha attirato la mia attenzione e desidero esplorarla. Credo di trovarmi intorno al 1850. Come suggerito dalla voce che mi sta ipnotizzando mi guardo i piedi e indosso un paio di scarpe nere, degli stivaletti con il tacco a rocchetto e tanti lacci. Il vestito è lungo e bianco, di merletto con un grosso nastro di raso con tanto di fiocco sul retro. Indosso guanti bianchi di pizzo, un cappello con una larga falda e un ombrellino, sempre bianco, di merletto, mi protegge dal sole, perché deve essere primavera inoltrata o inizio estate.

Nel vivo della regressione

Io rido e scherzo mentre cammino in una strada sterrata. La strada é larga, ai lati si erigono delle grandi case. Non riesco a capire dove sono. Davanti a me c’è una ragazza vestita più o meno come me. Inizialmente avevo pensato di essere io e di guardarmi da un’altra prospettiva, invece poi in quella ragazza ho riconosciuto quella che in questa vita è stata mia sorella. I suoi occhi me lo hanno rivelato. Ho tentato di andare avanti in questa vita come mi ha suggerito l’ipnoista, ma non ci sono riuscita. Ancora adesso, i dettagli di quella vita, sono vivi nella mia mente, ma non hanno saziato la mia vena esploratrice, quindi ho tutta l’intenzione di percorrerla ancora.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: intorno 1700

Questa è la vita in cui sono riuscita a vedere di più, che ho esplorato con maggiore chiarezza. 5.4.3.2.1. Dovremmo essere intorno al 1700, anno più anno meno. Sto suonando un piano forte nero lucido con una coda lunga, è aperto. Sono seduto su uno sgabello rettangolare dove il sedile ha una stampa damascata sulle tonalità del viola. Le mie mani si muovono freneticamente sui tasti e la musica che esce ha una melodia incantevole.

Mi sento felice mentre suono, ascolto le mie emozioni! Ai piedi ho un paio di scarpe nere con un tacco quadrato di circa tre centimetri, forse più, e una fibbia dorata quadrata sul davanti. Porto calze bianche e pantaloni alla zuava grigio scuro. Indosso una giacca dal tessuto damascato dalle tonalità scure e sotto una camicia bianca con un collo molto sfarzoso.

Chi sono e cosa faccio

Sono un giovane uomo con una parrucca bianca con il codino. Mentre suono mi perdo nella musica e quando riapro gli occhi nella grande sala, davanti alla finestra gigante, vicino alla tenda pesante e scura, direi verde scuro, c’è una bella ragazza mora, indossa un abito elegante, rosso con dei ghirigori. La ragazza si sventaglia con velocità e mi guarda con un’intensità che mi colpisce dritta al cuore. Io penso che sia bellissima. Riconosco in lei quella che in questa vita è stata mia sorella, ho riconosciuto i suoi occhi. Lei è di nuovo con me in un’altra mia vita!

Come mi suggerisce l’ipnoista, vado avanti in questa vita e mi ritrovo nella mia stanza con il letto a baldacchino. Sopra il letto c’è mia moglie, la ragazza mora che mi aveva colpito durante la mia esibizione. È spossata e stanca, ha appena dato alla luce il nostro primogenito. Riconosco il bambino, è il mio primogenito in questa vita, mio figlio Simone. Siamo così felici, e io lo percepisco, perché il mio cuore batte forte.

Percorrendo questa vita

Vado ancora avanti nella vita, devo capire cosa mi ha insegnato. Sono davanti a una lapide e piango la morte di mia moglie. Lei mi ha lasciato troppo presto e uno strano senso di abbandono si fa strada nel mio cuore. Lo stesso senso che mi divora ancora oggi. Mia sorella è morta diversi anni fa a causa di un tumore che ce l’ha portata via in poco tempo. Io e lei eravamo molto legate. Oggi ne comprendo le ragioni. Ci siamo ritrovate tante volte insieme nel percorrere il tempo. Lei mi manca ogni giorno e ogni giorno le dedico un pensiero.

Una dipartita senza dolore

Continuo a scorrere avanti sempre in questa vita. Sono sul mio letto, lo stesso che ha visto dare alla luce mio figlio. Sono vecchio e sono in punto di morte. Accanto a me c’è mio figlio, lui è molto triste per la mia prossima dipartita. Capisco di essere stato un padre buono e presente con il mio figliolo. Accanto a lui c’è una donna che lo sostiene, gli accarezza la spalla per infondergli coraggio. Tra loro due c’è un bambino di circa 3 o 4 anni è biondo, riconosco il mio secondogenito Mauro. I miei figli sono molto legati in questa vita, forse lo erano anche in quelle passate.

Io me ne sto andando, ma sono felice, perché sento che c’è stato del buono e del bello nella mia vita nonostante il dolore e le difficoltà! Non sono triste e la mia dipartita non mi fa soffrire. Guardo da spettatrice il momento della mia morte e non ne sono spaventata, c’è solo pace intorno a me!

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: un’esplorazione avvenuta in più riprese

In questa vita ci sono tornata in più sedute, fino ad arrivare a credere che il tutto si sia svolto a Firenze. Io adoro la Toscana, è uno di quei luoghi che sento miei nel profondo. Da Piazza della Signoria sono entrato in un portone, ma non ho idea se fosse per suonare il piano o per andare a casa di qualcuno, perché il luogo dove vivevo era in campagna, non in città. C’era un grande giardino che potevo contemplare dalle mie finestre.

La cosa che mi ha lasciato molto perplessa è stato il fatto di essermi ricordata dettagli precisi che sono emersi in superficie, per questa ragione credo che siano ricordi, la fantasia non può suggestionare a tal punto la mia mente.

Cos’è l’ipnosi? Come emergono i ricordi che la nostra anima custodisce in profondità?

Weiss spiega che l’ipnosi è uno stato di alta concentrazione, uno stato di profondo rilassamento, una sorta di dormiveglia in cui noi abbassiamo le nostre difese e tutto può emergere, dato che la nostra anima custodisce in profondità i nostri ricordi. D’altra parte noi siamo il prodotto di un lungo processo di esperienze che viene da diverse vite e differenti strati dimensionali. In sostanza sotto ipnosi noi possiamo aprire le porte della nostra amina e percorrere il nostro passato, nonché il nostro futuro. Spiegato così sembra assurdo, eppure, io ci credo, perché l’ho vissuta per esperienza diretta. Non posso essermi inventata ogni cosa, non posso pesare di aver lasciato la mia fantasia viaggiare a una tale velocità. I dettagli che sono emersi erano precisi e ben delineati, hanno continuato a riaffiorare per giorni.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: una teoria avallata dalla pratica

La teoria del Prof. Weiss avallata dalla pratica è stata convincente: possiamo percorrere le nostre vite passate e trarre delle lezioni che ci aiuteranno in questa vita. Superare i traumi delle vite passate ci permette di vivere il presente in modo migliore. Attraverso l’auto realizzazione è possibile riuscire a trovare un equilibrio. C’è una cosa che il dottore ripete spesso: bisogna approcciarsi alla vita con compassione. Ha ragione, è attraverso la compassione che possiamo migliorare noi stessi, la nostra vita e quella di chi ci vive accanto.

C’è un’altra cosa che il professore spiega molto bene nei suoi romanzi (clicca qui per saperne di più): nel corso delle nostre vite ci leghiamo sempre alle stesse persone e con quelle stesse anime noi percorriamo il tempo riconoscendoci ogni volta, come se il legame che ci unisce ci facesse riavvicinare con magnetismo, ma anche tempismo. Talvolta siamo fratelli, altre marito e moglie, oppure amanti o migliori amici. Ed è straordinario e anche un tantino inquietante!

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: quante vite vissute dentro al deserto!

5.4.3.2.1. Siamo nell’epoca avanti Cristo. Sono di nuovo un uomo, credo una guardia egizia, perché sono vestito in modo strano. I piedi sono nudi e indosso una specie di lenzuolo bianco con uno strano nodo che copre solo le parti intime. Il busto è nudo. In una mano ho una specie di lancia, non capisco bene cosa sia. La testa è rasata ai lati, ho lasciato lungo solo una porzione di capelli al centro, dal colore nero come il corvo e sono legati stretti e tenuti da una specie di fermaglio dorato. Non vedo altro in questa vita, solo una ragazza, credo sia un’ancella, in lei non riconosco nessuno della mia vita di adesso.

L’Egitto e l’Africa in generale è uno di quei posti che mi attirano come una calamita e ora ne comprendo le ragioni, a quanto pare sono molte le vite che ho avuto il piacere di vivere lì.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: un uomo molto distinto

Sto passeggiando nella piazza principale di Praga, Piazza Orloj, alle mie spalle c’è il famoso orologio. Sono di nuovo un uomo in abiti molto distinti, sulla cinquantina. Porto baffi molto curati e un cilindro nero in testa. Indosso pantaloni gessati, panciotto e giacca nera con le code. Guanti bianchi e un bastone nero lucido con la punta in metallo e l’impugnatura è in argento, ha la forma della testa di un levriero, potrebbe essere il mio stemma di famiglia. Le scarpe sono nere lucide. Cammino in direzione di quello che oggi è il quartiere ebraico. Non so dove sto andando, né quale sia in specifico il periodo storico che sto rivivendo, dovrò tonare in questa vita per capirne di più. L’unica cosa che so è che Praga è un luogo dove mi sento a casa e ogni volta che ci sono andata sapevo come orientarmi!

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: tante vite, diversi status

Ho vissuto tante vite come uomo, non lo so perché. In quelle che sono riaffiorate ho indossato gli abiti da uomo più spesso che quelli da donna. Sono stato ricco e senza il becco di un quattrino, fino ai limiti della povertà, senza avere da mangiare e ricoperto di stracci, invece che da vestiti. Mi sono visto nei panni di un soldato francese e di essere stato crivellato da una baionetta durante la guerra. Poi un aborigeno australiano con tanto di lancia, in quella vita c’era una ragazza con me, forse la mia compagna di vita, in lei ho riconosciuto una persona che è stata importante nella mia vita, di cui ho parlato nell’articolo dal titolo “La terapia regressiva alle vite passate“. Non so che epoca sia, so solo che la lancia è la sola cosa che può farmi mangiare e proteggermi.

In un’altra vita sono una donna africana con la pelle molto scura e i capelli cortissimi, indossavo tante collane. In una vita ho partecipato a un safari, dove un enorme elefante ci inseguiva. E poi mi sono vista ancora un uomo con una tunica celeste e dei sandali, con la barba e i capelli lunghi, una specie di viandante in cerca di qualcosa, ero di nuovo in Egitto. In un’altra vita, sempre in Egitto, sono stato uno schiavo che lavorava alla costruzione delle piramidi, venivo frustrato e maltrattato, ero gracile e stanco.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: un ponte tra ieri e oggi

In tante vite la mia esplorazione è stata superficiale e credo sia doveroso da parte mia ritornarci. Ciò che mi spinge è soprattutto la curiosità di conoscere la me di un tempo lontano, è anche grazie a quelle esperienze che io oggi sono la persona che sono. È grazie a quello che sto vivendo in questa vita che nella prossima sarò quello che sarò. Inoltre voglio sapere chi mi è stato accanto in tutte queste vite, dove l’amore è stato il solo e unico filo conduttore. Forse per qualcuno è difficile da concepire o addirittura impossibile da accettare, ma credo che oltre quello che siamo c’è un percorso che ci porta dove siamo destinati ad andare.

Rivivere il passato attraverso l’ipnosi regressiva: una curiosità che nasce dal profondo

Per me è sempre stato così, io sento il bisogno di sapere, sento la voglia di scoprire il mio ruolo nel mondo in un tempo oramai andato. In fondo perché no, io stessa potrei essere stata l’artefice di qualcosa di grande che è avvenuto nel passato. Andrò avanti nel mio percorso, vorrei di sapere di più, capire di più. Voglio girare il mondo e sentirmi a casa in un luogo che non conosco e finalmente potrò dire a me stessa, non temere le tue sensazioni, forse qui ci sei davvero stata tanto tempo fa, quando palazzi e strade non esistevano. Forse ho fatto la storia o forse l’ho solo vissuta all’ombra di qualcuno di più grande, ma non ha importanza, perché le esperienze di quella vita passata ancora oggi influenzano la mia vita presente e potrebbero influenzare la mia vita futura. Quindi 5.4.3.2.1. respiro in profondità, mi rilasso e comincio ad esplorare una nuova vita passata!

Clicca qui per accedere all’audio per l’ipnosi regressiva.

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