Ed eccomi qui che torno nel mio rifugio speciale! Qui ho trascorso tanti momenti, tanti giorni da ricordare. La malinconia mi assale pensando a quanto mi sia mancato questo luogo per me tanto speciale, tanto importante per la mia crescita spirituale ed emotiva. Qui ho trascorso la mia infanzia giocando con i miei cugini quando i miei genitori ci lasciavano con mia nonna durante il periodo estivo, poi con gli amici con i quali ne combinavamo di tutti i colori. Ho apprezzato il brutto e il bello, il bene e il male di ogni attimo trascorso qui, oggi lo posso dire con orgoglio, tutto fa parte della mia crescita, della mia esperienza e della persona che sono diventata oggi!
Nel mio rifugio speciale: il sisma del 2016
In questo luogo, dove i miei genitori hanno costruito con amore e dedizione un secondo nido, ho passato quasi tutte le mie vacanze: dalla mia infanzia all’età adulta. Anche i primi anni di vita dei miei figli li ho trascorsi qui, finché tutto mi è stato portato via dal terribile sisma che ha investito le Marche nell’agosto del 2016. Ma tu, Acquacanina (MC), sei sempre nel mio cuore e nei miei pensieri e forse non sarà oggi, ma arriverà il tempo in cui potrò di nuovo viverti come nei miei sogni!

Nel mio rifugio speciale: un’infanzia educativa
È stato formativo, se non addirittura educativo trascorrere qui le mie vacanze estive fin da quando ero molto piccola. Non dico che non sia stata dura! Ricordo che la prima volta, senza la presenza di mia madre, non dormii tutta la notte piangendo disperata! Non ricevetti alcuna consolazione, anzi chi era in stanza con me mi redarguì per il mio piagnucolare. Ho sofferto molto, però sono sopravvissuta.
Ho ricevuto tanti dispetti (li chiamavano scherzi) dai miei cugini, che mi hanno fatta crescere senza alcuna ombra di dubbio. Come in tutte le famiglie che si rispettano ci sono “figli e figliastri”, io e mia sorella eravamo figliastre e di certo non ricevevamo un trattamento regale, tutt’altro! Era chiaro che chi avrebbe dovuto trattarci in modo equo non lo faceva e ovviamente chi non avrebbe dovuto, se ne approfittava. Oggi lo chiamerebbero bullismo, a quei tempi era solo un modo per dire che eri l’anello più debole e dovevi subire!
Nel mio rifugio speciale: la grandezza dei piccoli
Adesso che siamo diventati tutti grandi e con le famiglie al seguito, non è cambiato poi molto! I favoriti si sentono nel diritto di comandare, poiché glielo hanno sempre permesso e sono convinti di avere un diritto supremo. È qui che mi distinguo. Io sono una ribelle e non sto zitta davanti ai soprusi, non lo facevo quando ero piccola e mi ribellavo, figuriamoci adesso! Infatti vengo considerata la “pecora nera della famiglia”, quella da denigrare e da emarginare perché non si uniforma alle regole! Per farla breve: a me sta bene così! Chi mi vuole bene mi accetta per quello che sono, altrimenti passi lunghi e ben distesi! Non prego nessuno per rimanermi accanto, preferisco restare da sola che male accompagnata!




Un tonico per l’anima
È con una nota di malinconia che parlo del mio rifugio speciale. Da quando il terremoto ha reso inagibile la nostra seconda casa non ho più potuto trascorrere le mie vacanze lì. Anche quando decidevo di andare altrove, ci andavo sempre per consumare qualche giorno di relax, o per ricaricare le batterie. Perché per me anche solo respirare l’aria di Acquacanina è rivitalizzante, è come un tonico che ridona energia alla mia anima, riequilibra la mia mente, armonizza la mia emotività.
Sarà il verde in cui mi immergo, i colori vividi delle mie montagne, l’aria frizzante così diversa da quella che si respira a Roma. Sarà il cielo stellato così intenso in una notte d’estate, le nuvole che si tingono di rosa all’imbrunire o il vento forte che ti strapazza e ti fa capire che non lo puoi vedere ma lo puoi sentire, o ancora il freddo gelido della neve silenziosa che si posa lieve sulla terra… è tutto un insieme che mi fa sentire in paradiso a prescindere dalla stagione.




Nel mio rifugio speciale: io contro il mondo
Oggi sono qui e respiro un’aria che mi suscita tante emozioni e che mi è mancata più di quanto potessi immaginare. Sto cercando in tutti i modi di porre rimedio alla forza della natura che tutto può piegare! Mi sento comunque impotente, soprattutto perché chi dovrebbe essere mio alleato nella cura di una ferita che ancora non si è rimarginata, mi rema contro! Ci sono momenti in cui il pensiero positivo prevale e immagino di stare lì, di trascorrere momenti che resteranno indelebili nella mia testa. Vorrei che i miei figli potessero trascorrere la stessa adolescenza che vi ho trascorso io e che gelosamente ne conservino i ricordi.
È lì che ho imparato ad andare in bicicletta, è lì che ho potuto gustare il mio primo pic-nic, è lì che ho incontrato il mio primo amore, è lì dove ho dato il mio primo bacio, è lì dove ho scritto il mio primo romanzo e fra le tante prime volte è lì che ho concepito il mio secondogenito. C’è così tanto da ricordare, solo che quei ricordi fanno male! Vorrei poter fare tante cose sapendo che lì tutto sta aspettando solo me e invece non posso!
Nel mio rifugio speciale: il potere dell’amore
Quella casa è stata spettatrice del mio mondo da sempre e mai e poi mai potrei chiudere le sue porte. Spero, con tutta me stessa, di riuscire a farla aggiustare per poter godere ancora del suo potere curativo e lenitivo, ma siamo ancora lontani dal momento in cui accadrà. Io combatterò con tutte le mie forze e un giorno tornerò ad abitare tra quelle quattro mura dove so che le ferite che le ha inferto il terremoto le posso curare solo con l’amore che le ho sempre riservato.




Mi manchi da impazzire
Mi manca tutto del mio angolo di paradiso e questo mi crea un grande disagio, uno sconforto che il più delle volte mi scoraggia. Ci sono notti che vivo avventure passate e future in cui i miei folli desideri e i miei sogni si mescolano. Custodisco con gelosia il passato e oggi nel mio presente mi godo questa giornata in cui la respiro fino all’ultimo ansito. Non posso prevedere il futuro, ma se chiudo gli occhi tu, Acquacanina, ci sei e forse non sarà domani, né dopodomani, ma io ti vivrò ancora, fosse anche l’ultima cosa che faccio nella mia vita.