Oggi, 28 maggio, cade una ricorrenza assai dolorosa per me e la mia famiglia. Oggi, 24 anni fa, alle 9 e 20 minuti della mattina, mia sorella esalava il suo ultimo respiro, dopo una lunga ed estenuante malattia che non le ha lasciato tregua nemmeno per un secondo. Ricordo quella mattina come fosse ieri, nonostante siano passati tutti questi anni. Ricordo lo strazio, il dolore, l’assurdità della vita, l’incomprensione, la negazione. Mia dolcissima sorellona, non sei più qui con me, mi sei mancata ogni attimo della mia vita, in ogni momento di felicità o di tristezza, tu per me sei la stella più luminosa del firmamento, che da lassù veglia su di me e mi guida nei momenti difficili e gioisce con me in quelli speciali.
Bella come sei tu….
Te ne sei andata
Lasciando qui
Un insostenibile vuoto,
che solo il coraggio
che ci hai insegnato ad avere
ci darà la forza
per continuare in una vita che…
non ti dimenticherà mai!
La stella più luminosa: solo per un momento
Se mi concentro e chiudo gli occhi per qualche secondo riesco a sentire la sua risata. Sento la sua voce che mi chiama, ma dura solo un attimo. Dopo tutto finisce. La realtà mi stordisce ancora una volta e il dolore si riaccende. Ebbene sì, sono passati anni, ma la sofferenza per la sua perdita non si è mai spenta. Con il tempo la si chiude da un parte per concederci il lusso di vivere nonostante tutto, ma resta lì, inerme, solida, frustrante, pronta a ricordarti tutto quello che hai perso e che non tornerà più!

La stella più luminosa: la sorellanza
Un fratello, una sorella sono parte di quello che siamo, non soltanto per il vincolo del sangue o per la catena del DNA che ci unisce nel grado di parentela; loro sono parte del nostro carattere, della nostra spiritualità, del nostro vissuto. Crescere insieme crea un legame che difficilmente può essere reciso, certo, poi ci sono delle eccezioni, ovvio! Comunque, qualunque cosa si possa pensare di un fratello o una sorella, quando ce l’hai, sai che non ti sentirai mai solo!
Mi possono capire solo coloro che ce l’hanno e mi dispiace per quelli che non sanno cosa voglia significare avere una bene prezioso come l’avere, accanto a sé, l’amore di un fratello o una sorella. Dal momento che so, per esperienza personale, quale sia la differenza nell’avere al tuo fianco un fratello o una sorella, preferisco in ogni caso averlo, anche se ci fa diventare pazzi, se ci si discute e a volte ci si parla a mezza bocca. In tutti questi anni trascorsi senza di lei è stato difficile non poter comunicare con l’unica persona della mia vita su cui avrei potuto contare per qualsiasi cosa. Mi è mancato confidarmi con lei, come mi è mancato litigare o scontrarmi con lei. Mi è mancata lei, non smetterò mai di ripeterlo!
La stella più luminosa: adattarsi…
È stato brutto dover riuscire a trovare un nuovo modo per affrontare la mia esistenza senza mia sorella. Dovermi adattare, mio malgrado, ad una nuova normalità che di certo non avevo mai preso in considerazione. Spesso mi sono sentita ferita, sola, irrequieta, triste, malinconica e frustrata, ma ho dovuto farcela da sola, perché lei non era con me nella carne, magari nello spirito, ma non è la stessa cosa! Quando mi capita di assistere a situazioni in cui tra fratelli o sorelle non ci si aiuta, si litiga o quant’altro, mi chiedo sempre come sarebbe andata tra noi, che tipo di sorelle saremmo diventate. Sono certa che nonostante le incomprensioni saremmo state unite come lo siamo sempre state, a cambiare tutto è stata la nostra separazione forzata, solo quello!




La stella più luminosa: mancanze che segnano
È difficile parlare di certi traumi, soprattutto di quelli che segnano l’esistenza per tutta la vita, eppure credo che talvolta sia terapeutico. Non lo so se questo è uno di quei momenti in cui tirare fuori le emozioni mi aiuterà a uscire da questa specie di oscura tristezza che mi sta avvolgendo, probabilmente è proprio così. Non c’è nulla che non vada, la mia vita è piena e soddisfacente, tuttavia il vuoto che lei ha lasciato, andandosene prima del previsto, è difficile da riempire, soprattutto a ridosso della data della sua scomparsa, dove tutto dentro di me si amplifica. La verità è che c’è sempre stata una parte di me che, nella mia vita, ha come smesso di esistere, ebbene quella parte mi è mancata e con ogni probabilità mi mancherà sempre!
28 maggio 1998: una data da ricordare
Quella mattina di fine maggio mia sorella mi salutò. Mi disse che davanti a lei si stava aprendo una porta con il numero 28 impresso sopra, è lì che sarebbe andata a vivere. Non so se fosse lucida o meno, ma i suoi occhi mi fissarono per alcuni secondi, come a voler imprimere il mio viso prima di congedarsi da me. Fece lo stesso con i miei genitori tenendoli per mano, poi piano piano si spense. Non ha festeggiato il suo compleanno il 30 e nemmeno il suo primo anniversario di matrimonio il 31 di maggio per un soffio. Sono passati 24 anni, eppure ricordo ogni cosa nel dettaglio di quell’ultima notte passata insieme. Ieia, così l’ho sempre chiamata fin da quando ero piccola, diminutivo di Valeria, ci ha lasciato il 28 di maggio del 1998 a soli tre giorni dal suo 28esimo compleanno.
Forse è una coincidenza il ripetersi del numero 28, ma sappiate che il mio primogenito è nato il 28 febbraio e che ci crediate o no, senza di lei accanto a me, quella notte io non ce l’avrei fatta!




La stella più luminosa: l’ingenuità della giovinezza
Una parte di me non si è mai ripresa, la sua perdita è stata troppo da affrontare. L’altra parte di me si è sentita sollevata, lei non avrebbe più sofferto a causa di quello straziante dolore che le aveva deformato perfino il sorriso. Quando alla fine se ne andò, pensai che finalmente fosse in pace e che ovunque fosse andata, sarebbe stata meglio di dove era. Il dolore, la sconfitta, non l’avrebbero più torturata. L’ingenuità della mia giovane età di allora mi fece ben sperare che tutto si sarebbe sistemato e che il dolore che sentivo sarebbe scomparso all’improvviso.
Pensai che la mia vita sarebbe andata avanti senza intoppi, in fondo avevo dato abbastanza per soffrire ancora. Ben presto mi resi conto che la mia sofferenza non avrebbe smesso di essere tale. Scoprii a mie spese che la vita è dura, non concede sconti, né rimborsi, non ti lascia tregua, talvolta si accanisce con crudeltà, si può solo andare avanti trovando coraggio e determinazione in qualcosa che ci permetta di ritrovare la speranza!




La stella più luminosa: il filo dell’amore
Ai tempi non feci i conti con l’amore. L’amore per una sorella. Un legame, costituito da un filo, che nessuno può spezzare. Lei mi manca così tanto da essermi sentita spesso inadeguata, insicura, spezzata. Ho provato su me stessa un senso di non appartenenza senza precedenti: è stato disarmante. Sono scivolata in un buco nero che continuava a risucchiarmi nel fondo senza possibilità di risalita. È stata dura. Spesso mi svegliavo di notte e mi sentivo soffocare: io non appartenevo a nessun luogo, a nessun sentimento, a nessuna persona e mi paralizzava. A dire il vero mi paralizza ancora adesso quando raramente mi accade. È la paura di perdere qualcuno di importante, qualcuno che ami da impazzire, a farmi questi terribili scherzi, perché io so cosa vuole dire!
Esperienze di accrescimento
Questa esperienza seppur abbia segnato profondamente e irrimediabilmente la mia anima, mi ha anche fatto diventare la donna che sono oggi: forte, coraggiosa, che non ha paura di affrontare niente, nonostante la mia vulnerabilità. La mia fragilità è direttamente proporzionale alla mia determinazione. Posso sembrare arrogante e anche un pelino presuntuosa quando mi complimento da sola con me stessa per chi e cosa sono, per quello che sono riuscita a realizzare, ma se non lo faccio io chi potrebbe farlo?
Ho combattuto le mie battaglie con onore, sia come vincitrice che come vinta, non mi sono mai arresa! Ho superato i miei ostacoli con fermezza, anche se mi tremavano i pensieri e vacillavo ad ogni passo. Alla delusione ho risposto con il sorriso. Ho schiaffeggiato la malinconia milioni di volte pur di farmi lasciare in pace.




Un passo alla volta
Alla cattiveria ho voltato le spalle con decisione, pure quando la ferita inferta non smetteva di sanguinare. Talvolta ho pianto fino a finire le lacrime, lasciando che la sconfitta mi desse il colpo di grazia. Ho ricacciato indietro le lacrime per mostrarmi forte e non dargliela vinta al mio avversario, anche se dentro mi stavo sgretolando come un muro di creta. Un passo alla volta mi sono rialzata quando sono caduta. E poi, con i miei 50 anni suonati, posso permettermi di dirmi che sono stata brava. Dall’alto della mia umile consapevolezza non temo nessuno e vivo per me stessa, per i miei figli, per la mia famiglia e per mia sorella che sento vicina a me in ogni istante.
Tutto il resto può aspettare i miei comodi, visto che fino ad ora ho atteso io. “No mercy” è il mio nuovo motto! D’altra parte io non ne ho avuta!
La stella più luminosa: come il vento
Non ho modo di parlare con mia sorella nei modi convenzionali, così come farebbero due persone che si parlano al telefono o davanti a un caffè, ma con lei parlo tanto e so che mi ascolta. Sento la sua presenza, lei per me è come il vento, non lo posso vedere, ma lo posso percepire. Sento il suo profumo e in quel momento so che mi sta infondendo coraggio. Le chiedo consiglio e quando spesso prendo decisioni che non rientrano nella mia natura caratteriale, so che dietro quella scelta azzardata c’è lo zampino di una donna che aveva un cuore impavido, che a me è sempre mancato.
Anche in quei momenti io so che lei mi è accanto in modalità ectoplasma, inconsistente, immateriale, ma c’è, sostenendomi senza sopportarmi, amandomi senza giudicarmi per le mie scelte. Il nostro legame ancestrale mette ogni cosa su una prospettiva diversa e sempre così sarà!




La stella più luminosa: una pace ricercata
Oggi, nel giorno dell’anniversario della tua dipartita, ti voglio ricordare con il tuo sorriso smagliante, i tuoi capelli ribelli e i tuoi occhi da cerbiatta. Mi voglio concentrare per qualche secondo e sentire la tua voce mentre mi chiami o mi dici qualcosa, oppure mentre ridi. Voglio sentirmi in pace, come quella che avrai raggiunto ovunque tu sia. Un giorno io e te ci riabbracceremo e trascorreremo ancora tante avventure insieme e sarà bellissimo ritrovarsi senza essersi lasciate mai. Ti voglio bene sorellona, non te lo scordare, come io non mi dimentico di te… mai!