LA SOLITUDINE DELLE PERSONE SOLE

Ho imparato ad apprezzare la solitudine. Amo sguazzare nei “miei momenti” in cui posso beneficiare dell’essere sola. Non importa se sola in mezzo ad una folla o nel nulla più assoluto. Non è il quando, ma il come ad essere davvero importante! Chi lo dice che la solitudine delle persone sole è una faccenda da tenere a debita distanza? Un’opzione da scartare perché il pensiero di stare da soli viene visto come qualcosa di triste e inaccettabile per il genere umano? Non lo penso affatto! Anzi, credo proprio che scegliere di stare da soli è una grande forma di rispetto e di intelligenza verso sé stessi!

Non c’è bisogno di stare in compagnia per forza, se quella stessa compagnia non ci fa star bene! Troppo spesso ce ne dimentichiamo, proprio perché abbiamo una paura fottuta di restare da soli, non apprezzando, invece, i lati positivi del restare in buona compagnia con sé stessi.

La solitudine delle persone sole: che paura!

La solitudine ci mette paura e ci infligge una sorta di tristezza che, nella maggioranza dei casi, ci fa desistere dal rimanere soli, accontentandoci di situazioni che ci fanno sentire soli in mezzo a una miriade di persone. Vi è mai capitato? Come è capitato a me, credo che sia capitato a tantissime persone! Mi sono sentita sola in mezzo a delle persone parecchie, troppe volte e le sensazioni che ne sono derivate sono state sconcertanti, nonché sgradevoli per la mia emotività.

Perché ci sentiamo soli?

Da cosa deriva questa malsana attitudine? La verità è che non so dare una risposta concreta. Per quanto mi riguarda può dipendere da tanti fattori, ma uno solo è quello che più può interessare. Spesso ci si sente soli perché non ci sentiamo a nostro agio prima di tutto con noi stessi e allora anche la più semplice delle azioni diventa difficile da sostenere. Il nostro umore funge da carburante nella vita di tutti i giorni e molto spesso ci conduce verso destinazioni che potrebbero farci soffrire. Per questo sentirsi soli diventa uno stile di vita sconcertante e preoccupante, se preso nel modo sbagliato!

A volte può dipendere dalle persone con cui stiamo. Non ci fanno sentire all’altezza delle loro aspettative e ci si sente fuori posto. Penso che sia il nostro atteggiamento su come affrontare gli ostacoli che la vita ci dona che definisce chi siamo, tutto il resto è solo chiacchiericcio di sottofondo.

La solitudine delle persone sole: cosa significa sentirsi soli

La solitudine induce l’essere umano a percepire sensazioni negative, capaci di farti sentire inferiore o in difetto, proprio perché svanisce quel senso di protezione che ci permette di sentirci accettati e amati. Situazioni di disagio come queste interferiscono con il concetto di autostima. Il più delle volte ci poniamo domande che vanno a intaccare quella che è la nostra credibilità sulle nostre abilità.

Quando mi sono sentita sola dove non avrei dovuto esserlo, il disagio provato mi ha portato a chiedermi se non fosse proprio a causa mia, e ho capito una cosa! Certo che la colpa era la mia, ho permesso io a quelle persone di farmi sentire sola, poiché il mio umore del momento non collideva con quello del gruppo. Sono io che non ho rispettato la mia fragilità emotiva!

La solitudine delle persone sole: differenze essenziali e sostanziali!

La verità è che mi stavo accontentando di restare in un gruppo per non restare da sola ed è molto diverso che restare in un gruppo per stare in compagnia e trascorrere dei momenti spensierati. La differenza salta agli occhi ed è essenziale e sostanziale! Dovremmo essere abbastanza forti da accogliere la solitudine, piuttosto che preoccuparci di affrontare determinate situazioni in solitudine. Dipende solo da noi.

Restare da soli è una scelta. Scegliere di non restare in un gruppo che ci fa sentire soli è sicuramente qualcosa che ci permette di decidere quanto bene ci vogliamo. Dopo essermi accorta di aver scelto la solitudine ad una falsa compagnia mi sono sentita meglio, perché ho scelto me prima di tutto, ho scelto di voltare le spalle a sensazioni che mi procuravano ansia e dolore. Stare da soli fortifica lo spirito, e quando si impara ad usare a proprio vantaggio la solitudine, non c’è niente al mondo che possa spaventarti!

Condivisione sì? Condivisione no?

Credo che il concetto di solitudine sia valutato in modo errato e troppo spesso viene accumunato a forme di disperazione e di depressione, ma perché? Credo che questo concetto sia radicato nella cultura del genere umano. Fin da piccoli ci viene inculcato nella testa che stare da soli è male, che condividere è più appagante, che fare gruppo è più soddisfacente.

Però, si scordano anche di dire che nella condivisione, come anche nel gruppo c’è sempre qualcuno che vuole sottomettere qualcun altro. Che c’è sempre qualcuno che dall’alto della sua supremazia vuole arrogarsi il diritto di sentirsi superiore e di conseguenza di far sentire chi è, presumibilmente sotto di lui, inferiore. Nel gruppo si deve identificare sempre un leader che deve governare in base a quelle che sono le sue idee, non c’è equità, solo sottomissione e disparità di pensiero. Alla fine dei giochi preferisco giocare da sola che cercare di districarmi in una squadra dove i ruoli sono sempre molto confusi e quando non lo sono è difficile far sentire la propria voce.

La solitudine delle persone sole: il gruppo

Il gruppo, che sia di due, tre, cinque, dieci o cinquanta persone, costituisce sempre un modo per interagire e socializzare, ciò non toglie che all’interno del gruppo ci siano elementi che disturbano la quiete emotiva di qualcun altro. Questo non significa che dobbiamo stare per forza da soli, o per forza in un gruppo, ma soltanto che, sia che siamo soli o in compagnia, dobbiamo essere in grado di gestire quello che ci fa sentire a disagio restando emotivamente indipendenti, rispettando prima di tutto noi stessi. Gli “stronzi” esistono da tempo in memore e dubito che spariscano all’improvviso. Stare bene è una nostra responsabilità.

La solitudine delle persone sole: l’esperienza insegna

Non ho una tesi scientifica, o un esperimento sociale su cui basarmi, né dei dati statistici a cui fare appello, ho solo la mia esperienza personale di cui parlare e magari aiuta qualcuno a sentirsi meglio, meno solo nella sua solitudine! C’è una persona molto importante nella mia vita, lei ha un buon temperamento, è una donna in gamba e se mi dovessero chiedere a chi vorrei somigliare, risponderei sicuramente a lei.

Vorrei essere forte, e intelligente, e premurosa, e affabile, e compassionevole, e comprensiva, e amorevole, e molto altro ancora solo la metà di quello che è lei, eppure nonostante nella sua vita sia stata tutto questo, se non di più, malgrado nella sua esistenza abbia dato tutta sé stessa alle persone a lei care e non, oggi lei è sola!!! È triste, ma è così! E la cosa che più mi fa male è che lei ne soffre molto. Non è stato apprezzato il suo grande valore, non è stata apprezzata lei come persona ed è molto ingiusto! Tuttavia è una donna equilibrata e serena e questo è solo il tipico esempio sugli effetti benefici della solitudine!

La solitudine delle persone sole: una soluzione a portata di mano

Sono due le opzioni: ci si può sentire soli e ci si può sentire appagati nella propria solitudine. Ebbene io scelgo l’opzione b: voglio sentirmi soddisfatta e appagata scegliendo di trascorrere in modo costruttivo i miei momenti da sola. Questa è una cosa su cui sto lavorando da parecchio tempo. La strada è ancora molto lunga, ma devo ammettere che comincio a godermi la mia solitudine. Leggere un libro da soli nella perfezione del silenzio casalingo, nonostante la casa sia piena.

Guardare una serie Tv senza interruzioni di alcun genere, decidendo di non essere disturbati. Riflettere sui problemi della vita, malgrado il brusio perpetuo della casa, riuscendo anche a trovare delle ipotetiche soluzioni. Tutto questo è stupefacente! Decidere di non presenziare un incontro con degli amici per una ragione qualsiasi, scavalcando il senso del dovere e facendo spazio al quel senso di piacere e leggerezza che cura l’animo. Godere dei momenti in compagnia è meglio che forzare situazioni di disagio. Il fatto è che sto cominciando davvero ad apprezzare il lato solitario della solitudine ed io nella mia solitudine non mi annoio mai!

Il deficit dell’interlocutore

Il mondo in cui viviamo non è un mondo facile. Ognuno di noi non ha mai tempo e non ha alcun interesse nell’ascoltare il proprio interlocutore. Siamo sempre così presi da noi stessi e dai nostri problemi che ascoltare quelli degli altri proprio non ci va, soprattutto quando si ha un disperato bisogno di essere ascoltati. Questa società malata ci ha regalato questa grande deficienza: la mancata voglia di ascoltare le esigenze del prossimo.

Sapete cosa mi ha aperto davvero gli occhi? È stato quando ho capito di parlare al mio interlocutore a vuoto, non mi stava ascoltando. Percepire di non essere compresa, malgrado avessi scelto diverse strade per spiegarmi. È stato quando ho capito che il mio essere accomodante mi aveva resa in qualche modo invisibile. È stato quando mi sono resa conto che i miei sforzi per farmi ascoltare erano minori della prepotenza del mio interlocutore a farsi ascoltare ad ogni costo! In quel momento c’è stata la mia epifania: ho accolto la solitudine come qualcosa che invece poteva aiutarmi a sentirmi viva.

La solitudine delle persone sole: pochi ma buoni!

Ebbene sì, ho pochissimi amici e mi bastano! Se poi diminuiranno ancora non fa niente, sarà perché hanno scelto una direzione diversa dalla mia. Ascolto e parlo con chi ha voglia di fare lo stesso con me, in uno scambio educato, rispettoso e goliardico, soprattutto reciproco. Esco e mi incontro quando mi va davvero di farlo, per senso del piacere e non del dovere.

Mi dedico del tempo, all’infuori dei figli, del marito e di tutti quelli che sono i miei obblighi di madre, di moglie, di lavoratrice h 24. Un tempo che talvolta trascorro in compagnia e molto spesso in solitudine, una solitudine sana e ricercata. Una scelta che mi permette di restare da sola senza sentirmi a disagio. È una solitudine che accolgo, perché ne sento il bisogno e di quel mio momento da sola mi godo ogni singolo istante. In quei momenti il mio io si ricarica di nuova energia e non può che far bene al mio benessere psico-fisico.

La solitudine delle persone sole: la magia dell’esser soli

Quindi, se posso permettermi un consiglio spassionato, non fatevi spaventare dalla solitudine, non c’è cosa più bella che trascorrere del tempo con sé stessi apprezzando la bella persona che siamo, amando tutto quello che facciamo per arrivare dove vogliamo. Regalarci attimi di solitudine è una forma di rispetto e di grande amore verso noi stessi. Parlare o relazionarci con noi stessi fa aumentare la nostra autostima, è in quei momenti che possiamo davvero ascoltare la nostra grandezza! “Soli” non è un male. “Soli” è forza, è carattere e determinazione. La solitudine è magia, è quella ricchezza che proviene da noi stessi e nessuno, ma proprio nessuno ce la può portare via!

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