La famiglia, così come viene raccontata in “Casa Pagliero”, rispecchia in pieno il cuore pulsante di una famiglia come siamo abituati a concepirla. I componenti di Casa Pagliero sono uniti, legati da un amore profondo e anche se vivono lontani, sanno che possono contare gli uni sugli altri. È una famiglia che ci racconta le sue difficoltà e come le ha affrontate prima e superate dopo. Sono uomini e donne dove il loro cuore, loro anima e la loro mente sono collegate da un groviglio di emozioni e sentimenti. Sono solo persone, semplici, che trovano la loro strada e la percorrono a testa alta. Sono genitori che amano, sono fratelli e sorelle che si adorano, nonostante tutto e tutti! Questa famiglia ci ha saputo mostrare come ci si deve amare all’interno di una famiglia, senza trucchi e senza inganni!
Il romanzo scritto da Simona Tomaino, è tratto da una storia vera, da quella della sua famiglia ed è possibile acquistarlo cliccando qui. Il testo è stato selezionato dalla giuria del concorso Memorial Giovanni Leone seconda edizione “I valori della Famiglia”, organizzato all’Ass. Luce dell’Arte, è stato considerato meritevole di tutta la nostra attenzione, che ci ha permesso di conoscere qualche particolare in più sul romanzo e sull’autrice.
“Sapeva di avere tra le mani l’opportunità di dare alla sua vita la svolta che in cuor suo aveva sempre desiderato, e non voleva sprecarla. Studiò con impegno e passione, imparò l’arte di educare i bambini. Non si risparmiò, tralasciando ogni frivolezza giovanile.”
La famiglia in “Casa Pagliero”: la trama
Le storie dei fratelli di Casa Pagliero si intrecciano in un romanzo dove ogni personaggio è il filo di una trama complessa che disegna la storia della famiglia in tutte quelle che sono le sue sfumature. Lucia, ragazza energica e determinata, riesce a proseguire gli studi, nonostante le difficoltà, e a diventare una maestra. Caterina è una cameriera a servizio presso una ricca famiglia borghese, che vede inaspettatamente cambiare la sua vita grazie all’amore. Arturo ama studiare e ama Elena. Natale è un falegname che scoprirà il proprio talento grazie ad un incontro bizzarro e casuale. Ernesto, anima libera, incontra il vero amore dopo aver perso la sua fidanzata.
“Ernesto ebbe un fremito. Temeva le parole di Lia perché una parte di lui, la più intima, sperava di sentirgliele pronunciare. Ma allo stesso tempo avvertiva, acuto come una lama, il dolore per quello che gli sembrava un tradimento verso il suo amico.”
Un percorso di vita dove l’unione è forza!
È solo la storia di una famiglia come tante, che vede i suoi componenti percorrere il sentiero della vita che hanno scelto di vivere. Una vita che gli dona gioie e amarezze, risate e pianti, difficoltà e agevolazioni nello scorrere lento del tempo che tutto sembra curare, dalla più piccola ferita allo sbocciare della più grande gioia! Questo concetto è quello che più si addice a questa istituzione che negli anni ha visto tante di quelle facce da riconoscersi, ogni volta, nei volti di chi vive in una famiglia!
La famiglia in “Casa Pagliero”: Una scelta audace la sua, nel raccontare fatti di una vita vera, di una vita vissuta davvero! Come mai ha fatto proprio questa scelta? Cosa l’ha ispirata?
L’idea mi è venuta leggendo un romanzo di Isabel Allende, “L’amante giapponese”, in cui la protagonista narra le vicende della nonna all’inizio del Novecento. Mi sono detta che, se ne fossi stata capace, avrei potuto raccontare le storie della famiglia della mia bisnonna che avevo sentito fin da bambina. Così mi sono messa all’opera. – Direi che il risultato è stato ottimo”-
Lei ci ha catapultato in un tempo non molto lontano. Personalmente, nel leggere la sua opera ho come rivissuti i racconti di mia nonna, mi piacerebbe sapere chi ha influenzato il suo percorso come autrice e perché?
In realtà questo è il mio primo romanzo, anche se mi sono cimentata più volte nella scrittura. Ho semplicemente tentato di immaginare come potessero vivere realmente i fatti della vita le persone di cui avevo sentito parlare e che per me erano solo nomi e foto in bianco e nero. E’ stato come fare un viaggio nelle vite dei miei antenati.
La famiglia in “Casa Pagliero”: Ogni scrittore quando comincia la stesura di un romanzo mette a nudo le proprie emozioni, quali sono quelle che sono emerse durante la stesura del suo romanzo?
Nel romanzo ho fatto rivivere ai personaggi anche alcuni fatti che somigliano a quelli della mia vita, perciò mi sono sentita molto coinvolta in alcuni passaggi. Commozione, speranza, voglia di uscire da situazioni costringenti, felicità quando i nodi della vita si sciolgono, senso di libertà. Questi sono stati i sentimenti dominanti mentre scrivevo.
Oggi viviamo in un’epoca in cui la famiglia ha un aspetto del tutto diverso rispetto a quella dei racconti dei nostri nonni e di come l’hanno vissuta i nostri genitori. Secondo lei come mai oggi la famiglia ha un comportamento sociale del tutto diverso da quello di ieri? Le generazioni future, che coltiveranno la voglia di formare una famiglia, secondo il suo punto di vista, riusciranno a trovare gli stessi valori che ci sono stati insegnati a noi?
Oggi i ragazzi e le ragazze del mondo occidentale non vedono più nella famiglia l’unica realizzazione possibile. Intanto quest’ultima spesso non è più fondata sul matrimonio, ma sulla libera unione di due persone, non necessariamente unite da vincoli o promesse ufficiali. Questa è la prima grande differenza con il passato. Inoltre, avere dei figli è sempre di più una scelta che si fa solo quando sono stati raggiunti gli altri traguardi della vita e per questo l’età dei genitori tende ad essere più avanzata. Lungi dal voler dare giudizi su questa fotografia della società, è innegabile che non rispecchi le caratteristiche della famiglia tradizionale di qualche decennio fa, che nasceva da un matrimonio tra uomo e donna e che aveva come fine ultimo l’avere dei figli.
Quindi credo che il diverso comportamento sociale delle nuove famiglie derivi proprio da queste differenze. Non ultimo, il cambiamento del ruolo della donna, che è uscita dalla funzione moglie-madre e può ambire a raggiungere una propria realizzazione professionale. Difficile dire come si comporteranno le generazioni future, ma penso che si andrà sempre più verso una famiglia poco stereotipata. Volendo usare un termine ottimistico, vedrei la famiglia del futuro “dinamica”.
La famiglia in “Casa Pagliero”: Cosa ne pensa della narrativa contemporanea? Qual è il genere letterario che predilige? Quali sono i suoi autori preferiti? Hanno in qualche modo influenzato il suo modo di scrivere?
La narrativa oggi offre un panorama vastissimo e possiamo sempre trovare un libro adatto al momento che viviamo. Esprime la pluralità del mondo attuale. I miei autori preferiti sono Andrea Camilleri, Stefania Auci, Tracy Chevalier e Isabel Allende. Sicuramente nello scrivere ho fatto un timido tentativo di somigliare un po’ a tutti loro.
La famiglia in “Casa Pagliero”: Il messaggio del suo romanzo quale vorrebbe che fosse per i suoi lettori?
Vorrei trasmettere la convinzione che, con l’impegno e la buona fede, la vita possa sempre regalarci ciò che vogliamo.
Chi è Simona Tomaino nella vita quotidiana?
Sono una maestra elementare. Amo tantissimo il mio lavoro e lo vivo un po’ come la Lucia del romanzo, con passione. Sebbene abbia dei “porti sicuri”, come il posto di ruolo e la mia famiglia, mi sento sempre in cerca di “terreni da esplorare”. In un certo senso, amo destabilizzarmi per crescere.
La famiglia in “Casa Pagliero”: Ha progetti nel suo futuro? Magari un nuovo romanzo? Se sì, di cosa parla? Sempre che ce ne voglia parlare!
Sì, ne parlo molto volentieri. In primis, ho radunato e riordinato una serie di racconti per bambini scritti nel corso degli anni e poi vorrei scrivere un nuovo libro. Ho due tentazioni: da un lato mi piacerebbe far crescere uno dei personaggi in secondo piano di Casa Pagliero e dedicargli un intero romanzo. La seconda tentazione è scrivere una storia divertente, ambientata ai giorni nostri. In realtà ho iniziato entrambe le cose. La scommessa è sempre far uscire gli scritti dal mio PC e pubblicarli. Una bella scommessa, lo so bene! Ma credo che la nostra Simona Tomaino possa farlo e chissà, magari avrò l’onore di poter leggere una sua nuova opera!