Grazie al mio gruppo WhatsApp “Lo spaccio del libro” mi imbatto in questo romanzo che fin dalle prime pagine cattura tutta la mia attenzione. “Come le castagne in autunno” di Sonia Puccianti (clicca sul nome dell’autrice del romanzo per l’acquisto) si rivela, fin da subito, una lettura accattivante, con dei risvolti profondi, divertente e ironica.
Come le castagne in autunno: la trama
Laura è un’insegnante pasticciona e impulsiva. È un’amica leale e onnipresente. Si definisce una suocera impicciona, ma in realtà preferisco definirla una paladina della giustizia. Forse è una sognatrice a cui piace il lieto fine, anche quando proprio il lieto fine non ha motivo di esistere. E, contro ogni aspettativa, si ritrova come una principessa nella più romantica delle fiabe: contesa tra due uomini all’apparenza perfetti, ma nella realtà abbastanza complicati che le feriranno il cuore, senza nemmeno pensare alle conseguenze devastanti sulla sua anima. Tuttavia Laura, sceglie, senza indugi, di seguire il suo cuore e scopre che nella vita niente scorre liscio, così, ciò che sembra facile, ciò che sembra giusto, ciò che sembra limpido e chiaro, si trasforma nel caos più totale… E tutto le appare sbagliato!
Incomprensioni, imprevisti, complicazioni e sorprese condiscono la quotidianità dei semplici personaggi, che tra risate e lacrime assaporano il gusto agrodolce della vita. La favola, come è giusto che sia, ha il lieto fine che tutti si aspettano, quel lieto fine però che non appartiene alla fantasia, ma alla vita reale nella quale si accettano compromessi, si riconoscono i propri e gli altrui errori. Si incassano delusioni e si convive con i propri fantasmi e le proprie paure “quasi” serenamente, e per quel “quasi”, poi, c’è tutta un’altra storia.
Lì per lì rimango delusa, viste le mie alte aspettative, ma poi trovo la cosa tremendamente romantica, soprattutto dopo averlo sentito dire “Sono le persone a rendere speciali i luoghi anche più comuni”. “Ma da dove sei uscito fuori?” gli chiedo con la faccia piena di meraviglia…”Perché sei un tipo speciale, speciale come le castagne in autunno”.
Come le castagne in autunno: chi è davvero Laura?
La protagonista è una ragazza che vive in un perenne stato di sbadataggine che le fa chiaramente perdere il senso della misura su ogni cosa e di conseguenza combina innumerevoli guai! Anzi lei è una vera calamita per i guai, la inseguono in ogni dove. Laura è leale, corretta e sincera, è la classica brava ragazza a cui non piace trovarsi in situazioni complicate e scomode. È una sognatrice, contesa da due ragazzi che la amano, ma che comunque sono stati in grado di procurarle un grande dolore a cui lei ha dovuto rispondere.
Grazie alla sua natura estroversa ha la meglio sulle sue disavventure, sia in amore che in amicizia, dimostrando a sé stessa e a chi la circonda di essere in grado di superare ogni avversità le si presenti!
Come le castagne in autunno: tra due cuori
Laura ha un gran bel daffare quando si ritrova a dover scegliere tra i suoi due bellimbusti: Riccardo e Andrea. Il primo è il fidanzato storico, belloccio e narciso, incapace di pensare prima alla sua ragazza che a sé stesso, proprio per questo la lascia nel peggiore dei modi e chiaramente la sua nonchalance non passa inosservata. Andrea, invece, è un bravo ragazzo, forse un po’ troppo ingessato, serioso e diligente, lui è spaventato dall’amore e per proteggersi alla fine ferisce colei che dice di amare. Come se ci fosse qualcosa di sbagliato nell’amare qualcuno così diverso da noi e che ci fa sentire in pace con l’universo!
Il cuore si ferma. I nostri occhi si incontrano e si scontrano, le nostre mani si cercano e si intrecciano quasi assetate l’una dell’altra.
L’amicizia è patrimonio dell’Unesco
In queste pagine si ritrova un enorme senso dell’amicizia, nel senso stretto della parola. Quella sorellanza che si condivide con chi si ama davvero e non per un legame di sangue. Si è amici perché ci si sceglie e in quella scelta, ogni giorno, si decide di condividere la propria vita, senza il peso del giudizio. Essere presenti nel bene e nel male per un’amica o un amico non è mai un peso, al contrario è un piacere anche nella sofferenza che si alleggerisce se si è in due a farsene carico. L’amicizia, quella vera, deve essere considerata patrimonio dell’Unesco, perché come recita un vecchio detto: “chi trova un amico, trova un tesoro”!
Come le castagne in autunno: un evento che ha scosso
Nelle prime pagine del romanzo l’autrice fa tornare la protagonista indietro nel tempo di qualche anno e narra una vicenda assai dolorosa, che nella vita reale ha toccato ognuno di noi. Il terremoto a L’Aquila fu una catastrofe che tolse tanto a troppe persone. Ciò che di più significativo si è dovuto elaborare sono state le numerose perdite. Il dolore per la dipartita di coloro che amiamo è qualcosa che tocca nel profondo, difficile da gestire e che lascia un grande vuoto da dover colmare. Quando ci si rapporta a questi eventi fuori dall’ordinario si tenda a pensare a quello che hanno perso le persone a livello materiale, forse è più facile non dover mettere in discussione le proprie emozioni.
Il vero problema, invece, è dover digerire che non abbiamo nessun controllo sulla natura e spesso ci tradisce portandoci via le persone che amiamo! L’autrice commuove in queste pagine. La descrizione della perdita di Alessia, la migliore amica della protagonista, Laura, a causa del terremoto, è devastante e assai toccante. Riesce a farti immedesimare nell’accaduto, lasciando un’impronta di tristezza e di amarezza per quanto accaduto ed è giusto che sia così, perché non si può e non si deve dimenticare!
Quadrato o rotondo?
La storia narrata è molto carina, è facile rispecchiarsi nella genuinità di Laura, nella sua bontà di cuore, nella sua natura semplice. Ho elencato una serie di pregi che la caratterizzano, anche se visti da un’altra angolazione non lo sono, poiché quando si è molto disponibili, alla mano, incapaci di dire di no, la si prende sempre, sempre, sempre in quel posto… parola di scout! Non è piacevole, soprattutto perché ogni maledetta volta ti chiedi dove hai sbagliato, quando sono solo gli altri ad essersi approfittati del tuo cuore generoso. Parlo per esperienza diretta, eppure, nonostante gli anni scorrano via, non ho ancora imparato la lezione: d’altra parte se si nasce quadrati, si può morire rotondi?
Siamo stesi sul telo mimetico, i nostri corpi come calamita e metallo si cercano, ogni poro della mia pelle ha sete del suo sudore, sento il suo profumo di fresco bucato che mi stordisce, sento le sue mani accarezzarmi la schiena e fremo, fremo come una foglia al vento, sono totalmente sua, ogni cellula del mio corpo percepisce il mio eroe poliziotto, lo sento nello stomaco, lo sento nei polmoni, lo sento nel cuore, sento il suo respiro sul mio collo e brucio, brucio di un amore folle che non si consuma, di un amore che cresce e arriva alla testa. Sono persa.