Il 25 novembre è il giorno in cui cade la “giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro la donna”, secondo la mia visione romantica nei confronti della vita, è una ricorrenza che non dovrebbe nemmeno esistere! Fu istituita quando l’assemblea delle Nazioni Unite scelse questa data in ricordo dell’uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo, le due donne si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leònidas Trujillo.
25 novembre: simbolo e colore
Simbolo (di rifiuto) sulla violenza contro le donne è il colore rosso. Molte sono le città che, in occasione del 25 novembre, mostrano simbolicamente scarpe, drappi e panchine rosse per rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. È un segno di memoria e di speranza per ricordarci che la violenza è un atto spregevole e ignobile nei confronti di chiunque! Sensibilizzare l’umanità non è mai abbastanza! Fermare la violenza contro le donne sembra, ancora oggi, qualcosa a cui non si riesce a mettere un fermo!!!
25 novembre: visione romantica
La mia visione romantica sulla vita mi impedisce di comprendere il perché di tutta questa violenza contro le donne! Sono quel tipo di persona che vede il buono e il bello in ogni cosa, in ogni persona, quindi resto malissimo quando qualcuno, in modo del tutto premeditato e/o gratuito, fa del male a qualcun altro. Mi indigno ancora di più quando sono le donne a subire, a soffrire, a rimetterci la pelle. Sono donna, so quanta fatica e quanto lavoro facciamo in più degli uomini per raggiungere un obiettivo. So quanto siamo in grado di dare in amore, in amicizia, sul posto di lavoro, in famiglia, quindi essere anche un bersaglio di maltrattamenti per aver dato, mi sembra un paradosso assurdo e insensato.
Sulla propria pelle
Conosco sulla mia pelle cosa significhi essere superati da un uomo solo per una differenza di genere. O cosa voglia dire ricevere una palpatina sgradevole e offensiva, o un’allusione inadeguata, solo perché siamo considerate un culo e due tette senza un cervello.
Per dirne una, all’inizio dell’estate andai a Riccione per una gara di mio figlio, il proprietario dell’hotel mi fece una battuta non gradita sulla mia intelligenza solo perché sono bionda e in quanto tale, stupida! In quel momento, credetemi, se avessi potuto vedere il suo cervello esplodere all’istante ne sarei stata felice. Tuttavia gli ho risposto con gentilezza diabolica e poi sono uscita a testa alta. Non tornerò più in quell’hotel, nonostante sia stato un soggiorno gradevole sotto molti punti di vista!
25 novembre: esistenza difficile
Purtroppo più il tempo passa e, secondo me, più la situazione peggiora! Troppe donne muoiono solo per essersi innamorate di un uomo, il cui amore tossico e malsano, le ha trascinate nel baratro. Ancora troppe sono le violenze che le donne subiscono, da quelle più efferate, indicibili e disumane, come essere stordite e violentate in un vicolo sudicio e buio a quelle che viviamo nel quotidiano, quando ci insultano mentre guidiamo la nostra automobile. Basta un non nulla per far innescare una miccia di violenza contro una donna! Molto spesso diventa difficile questa nostra esistenza: piena di insulti, distruzione, mancanze…
25 novembre: tutto o niente
Cos’è che accende nell’uomo questo meccanismo malato? È la gelosia? La mancanza di fiducia? È l’insicurezza? L’ignoranza? L’arroganza? Potrei andare avanti per ore e pormi altre cento, mille domande, sta di fatto che una risposta non me la so dare! Forse è tutto, o non è niente, comunque chissà perché, fin troppo spesso, un uomo si arroga il diritto di far del male ad una donna.
Già di per sé lo vedo come un atto venefico. Ogni individuo nasce da una donna, il suo imprinting lo ha con una donna, è sempre da lei che viene accudito e cresciuto, viene amato da una donna e per quanto questa possa aver assolto male al suo compito, gli si deve del rispetto: quella donna ha fatto del suo meglio e se non è stato abbastanza poco importa! Quindi ritorno alla domanda iniziale: perché tanta violenza contro la donna?
25 novembre: infinite capacità
Una donna possiede infinite capacità: è davvero capace di realizzare di tutto! Che sia questa la ragione? Mettiamo paura? Siamo una minaccia? Forse! Eppure nonostante tutti gli sforzi che facciamo, le lotte che abbiamo portato avanti per ottenere ciò che ci spetta, ancora veniamo relegate in un angolo, ancora veniamo considerate inferiori all’uomo! Credo che il nostro ruolo sia radicato nell’ancestrale dominio maschile, dove era l’uomo a regnare sovrano sull’umanità. Se diamo uno sguardo al passato, l’uomo delle caverne usava la forza e la clava per sottomettere la sua donna, oggi sono solo cambiate le modalità, ma la sostanza resta la stessa! Che amarezza!
Fatti della stessa sostanza
L’umana meschinità del maschio alfa non vuole lasciare alla donna lo spazio necessario per emergere, castrando la sua natura controversa e rendendola schiava. E per schiava non intendo solo dell’uomo, anche di sé stessa, della famiglia, dei figli, del lavoro e di tutte le sfere possibili e immaginabili, insomma dei ruoli in cui viene relegata.
È così facile farci sentire inferiori, fragili, indifese, in difetto per essere come siamo. Non avremo la forza bruta dell’uomo, ma non per questo siamo stupide o fragili. Siamo solo donne, fatte della stessa sostanza dell’uomo! Quella sostanza che piace all’uomo quando siamo noi a servirli e riverirli, ma non per esprimere le nostre peculiarità e la nostra dignità!
25 novembre: un ruolo per ogni occasione
Mi chiedo perché ci dovrebbe essere la giornata mondiale dedicata alla violenza contro le donne! So che la mia visione sulla faccenda è pura utopia e che purtroppo nel 2022 ancora, ogni fottuto giorno, quando accendiamo la Tv e la sintonizziamo su un qualsiasi telegiornale, di donne violentate, defraudate della loro dignità, uccise, morte ammazzate con efferata violenza da chi diceva di amarle… beh, ce ne sono troppe!
Morire per mano di chi non ha saputo apprezzare la nostra natura è assurdo e disumano. Sperare in un futuro migliore non guasta, tuttavia mi sembra che ancora siamo lontani da un disegno in cui la donna viene amata e rispettata nei suoi ruoli di donna, madre, moglie, figlia, sorella, fidanzata, nonna e quant’altro!

Testa e tacchi sempre alti
L’immagine sopra postata parla da sé. “Testa e tacchi sempre alti”, sì perché una donna la testa la dovrebbe abbassare solo per allacciarsi le scarpe. Nella sua fierezza e nel suo orgoglio deve andare avanti per la sua strada anche se gliela ostacolano, con una ostinazione che non conosce regole. I tacchi alti non ci servono per apparire più snelle, ma solo per darli in testa a chi ci offende, ci denigra, ci demonizza per sentirsi migliore!